Con il ‘Black-Friday’ le autorità statunitensi sono riuscite solo a dirottare il traffico dei players americani da PokerStars.com, Full Tilt Poker, Absolute e UB, ad altri siti. Una recentissima indagine ha rivelato che una misteriosa poker room riceve ogni giorno 5.000 nuovi giocatori dagli Stati Uniti. Le revenues – secondo il report pubblicato da diversi tabloid americani – legate alla rake sarebbero di ben 2,5 milioni di dollari al giorno. Una cifra all’apparenza sproporzionata ma se pensiamo al volume d’affari annuale (dai 16 ai 20 miliardi) dei quattro maggiori siti, ci rendiamo conto che tutto può essere più credibile.
I sospetti cadono su Bodog che ha messo in atto una campagna marketing molto aggressiva e le statistiche sul traffico dei giocatori real money lo testimoniano: +36%. Non scherzano neanche le rooms degli altri network ‘americani’ Merge e Cake Poker.
Rooms e network che continuano ad operare in USA:
Merge Network +36%
Bodog +36%
Cake Network +31%
In base a questi dati, sorge spontanea la domanda: ma l'inchiesta della Procura di New York è servita a 'salvaguardare la 'morale pubblica' a stelle e strisce? Così si era giustificato nel 2006 il Governo USA al momento dell'approvazione dell'UIGEA dinanzi al WTO (l'organizzazione del commercio mondiale). I sospetti sono sempre più forti che dietro a questo raid da parte del Dipartimento di Giustizia, si celino motivazioni protezionistiche. D'altronde Stars e Full Tilt potevano rappresentare una minaccia al business di Las Vegas rispetto a siti 'minori' come Bodog.
Dopo il 15 aprile, la piattaforma internazionale di PokerStars.com (distinta da quella italiana e da quella francese) ha deciso di chiudere ai players USA ed ha registrato un -24% secondo i dati di PokerScout. Dopo varie scosse di assestamento, è probabile che la flessione si ridimensionerà a circa un quinto del turnover precedente. Alla fine, considerando il terremoto subito, può essere anche un dato positivo rispetto alle prospettive catastrofiche di alcuni osservatori.
Con il potenziamento degli investimenti in Europa ed in Asia, è probabile che Stars recuperi – in un’ottica di medio termine – un altro 10% del mercato internazionale. Ci sono poi da calcolare le revenues maturate nel mercato italiano e francese, settori separati rispetto alla rete globale. Vediamo le variazioni dell'ultima settimana.
Traffico delle rooms e dei network che hanno lasciato il mercato USA:
PokerStars -24%
Full Tilt Poker -48%
Cereus Network -53%
Il mercato, secondo i dati elaborati sempre da PokerScout, rimane saldamente in mano a PokerStars.com. Full Tilt Poker e PartyPoker.com sono in buona posizione, rispettivamente al secondo e terzo posto e precedono i circuiti europei di iPoker e Ongame. Solo decima una piattaforma storica come Microgaming, superata anche da 888Poker e Entraction.
FullTiltPoker.com registra - negli ultimi sette giorni - invece una flessione del 48% ed è probabile una sua presenza importante in mercati di prossima regolamentazione come Spagna, Belgio, Olanda e Polonia, oltre al nostro. Il network Cereus (UB e Absolute Poker) fa segnare un -53% nell’ultima settimana.
Discreto l’andamento, sulla rete .com, delle room europee con PartyPoker.com in testa con un +10%. Bene anche 888Poker (+7%). Si rafforza anche la piattaforma iPoker di Playtech (+5%). Vediamo le statistiche sul movimento dei giocatori real money sul mercato internazionale:
Rooms e network che operano nel mercato europeo:
PartyPoker +10%
iPoker Network +5%
Ongame Network -1%
888Poker +7%