Il magnate di Las Vegas Sheldon Adelson continua a far parlare di sé: dopo aver versato $ 10 milioni al candidato repubblicano alla Casa Bianca, Newt Gingrich, ha dichiarato a Forbes che è disposto a donare ulteriori $ 100 milioni all’amico per le presidenziali.
La dichiarazione ha fatto molto discutere perché il CEO di Las Vegas Sands ha parecchi interessi in ballo, soprattutto nel mondo del gaming. Poche settimane fa ha espresso tutta la sua avversione contro la legalizzazione del poker online negli States. Non a caso, nel 2012 non vi sarà nessuna normativa federale in merito (i repubblicani controllano una camera del Congresso).
Adelson è l’unico boss di Las Vegas contrario ad investire su internet: ritiene la concorrenza delle rooms pericolosa per i casinò della Strip che vivono giorni difficili. Quello di Adelson è un vero e proprio sabotaggio per il settore dell’e-gaming. In Nevada non ha potuto fare nulla contro la potente lobby MGM Resort e Caesars Entertrainment che finanziano Harry Reid e Barack Obama ma il padre del Venetian sembra aver preso le contromisure per il futuro.
La sua interferenza nella corsa alle presidenziali ha scatenato polemiche a non finire: “E’ ingiusto che io sia trattato così - ha dichiarato a Forbes -. Nessuno mi fermerà, potrei dare dai 10 ai 100 milioni di dollari a Gingrich”.
Il giornale ha stimato, di recente, il patrimonio di Adelson in 25 miliardi di dollari: con simili ricchezze a disposizione, tutto è possibile: “Sono contro le persone molto ricche che tentano di influenzare le elezioni ma finché è fattibile, ho intenzione di finanziarle. Ho la mia filosofia e non me ne vergogno. La legge me lo consente: non voglio passare attraverso 10 società per nascondere il mio nome, sono orgoglioso di quello che faccio”.
Oltre al sabotaggio al poker online messo in atto da Adelson con il partito repubblicano, il magnate di Las Vegas ha interesse a mettere mani sull’unica licenza che dovrebbe essere assegnata a Miami per un mega casinò. Sta inoltre trattando con le autorità regionali spagnole per costruire l’ambizioso progetto EuroVegas ma la partita decisiva si sta giocando negli States dove sono il gioco gli equilibri dell’industria dell’e-gaming mondiale.