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Alampi: ‘pronti a portare il poker sportivo nel Coni’

isidoro-alampiSono giorni di polemiche roventi per il poker live: toni forti ed anche inappropriati da pare di alcune forze politiche. Il Ministero dell’Economia e delle Finanze ha voluto smorzare le diatribe, preannunciando una possibile abrogazione della normativa vigente (che prevede la disciplina del mercato e riconosce un illecito amministrativo per chi opera senza autorizzazione di AAMS).

Proprio per questo motivo, l’eventuale abrogazione potrebbe favorire i circoli presenti sul territorio, considerando che la giurisprudenza penale è incline a riconoscere gli eventi di texas hold’em come una pratica non rientrante nella fattispecie del reato di gioco d’azzardo.

Abbiamo interpellato i principali operatori del settore che conosco molto bene le problematiche. Iniziamo questo giro di opinioni con Isidoro Alampi, presidente della FIGP (Federazione Italiana Gioco Poker), sugli scenari futuri del live.

Che idea si è fatto delle recenti polemiche e della presa di posizione del Ministero e di AAMS?
Per prima cosa, il poker deve stare fuori dallo scontro politico. Non c’entra nulla: non è un gioco d’azzardo e non può essere trattato alla stregua delle slot online, lotterie istantanee o de gratta e vinci.

Secondo lei, in questi giorni si è perso di vista il concetto che il texas hold’em è soprattutto un gioco d’abilità?
Sia governi di sinistra che di destra hanno riconosciuto con interventi legislativi il poker come uno skill game, serve aggiungere altro?

E sulla mancata proroga che idea si è fatto?
I parlamentari stanno usando il poker come arma di scontro. Il poker deve stare fuori dalla politica.

In caso di abrogazione della disciplina del settore, quali saranno le vostre mosse?
Riprenderemo con forza la nostra idea: la casa del poker è solo il Coni e non AAMS: il poker deve avere essere riconosciuto come disciplina al pari del bridge e di altri giochi mentali. Deve essere una disciplina sportiva associata al Coni”.

Quindi siete pronti ad un cambio di strategia?
In passato abbiamo fatto buon viso a cattivo gioco ed abbiamo accettato il passaggio sotto AAMS perché era giusto regolamentare il settore. Se però non vogliono fare questo passo, allora riprenderemo la strada giusta. Ora è giunto il momento di cambiare rotta e tornare con forza a lottare per le idee passate. 

Secondo lei è necessaria una regolamentazione ma con presupposti e attori diversi?
Certo, è necessaria. Il Coni può riconoscere il poker come disciplina sportiva, scrivere le regole del gioco e poi delegare la gestione ad AAMS. 

I proventi potrebbero essere destinati a finanziare lo sport?
Si e le dico qualcosa di più: i contatti con il Coni non sono solo teorici…

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Secondo lei che errori sono stati commessi? Come mai dopo oltre 3 anni non è stato disciplinato il settore?
Per come è stata impostata la legge si è data al gioco una valenza commerciale insostenibile. La legge è stata scritta in modo inappropriato, non ci sono margini e per questo motivo siamo fermi sempre al solito punto di prima.

Le recenti prese di posizione ufficiali sono una vittoria o una sconfitta per il movimento ed in particolare per i circoli?
Non si può cantare vittoria, ci sarà un periodo di ulteriore instabilità. Per questo motivo riprenderemo con forza la battaglia per portare il texas hold’em all’interno del Comitato Olimpico, come disciplina sportiva.

In questi giorni si sono letti interventi pubblici che partono da presupposti del tutto sbagliati, cosa avete intenzione di fare al riguardo? Una senatrice in Commissione Bilancio parlava addirittura di sale di video poker…
Vi è un caos informativo nel nostro paese e nessuno (al di fuori degli appassionati) conosce il reale significato della parola ‘poker sportivo’. Stiamo impostando una campagna informativa nei confronti dei media generalisti. I politici non sanno di cosa parlano realmente. Il poker è l’esatto contrario dell’azzardo.

Quanti circoli sono attivi al momento sul territorio?
L’ultima stima attendibile è del 2009. Il Ministero degli Interni aveva certificato la presenza di oltre 2.000. Dopo il nostro stop, vi è stata una contrazione del 40%. Oggi ne sono stimati in attività mille, ma le fonti non sono ufficiali.

Speciale poker live – fine prima parte

Il poker per la legge italiana è uno skill game. Potrebbe quindi essere considerato come una disciplina sportiva da affiliare al Coni? Esprimi la tua opinione sul nostro forum!

Editor in Chief Assopoker. Giornalista e consulente nel settore dei giochi da più di due decenni, dal 2010 lavora per Assopoker, la sua seconda famiglia. Ama il texas hold'em e il trading sportivo. Ha "sprecato" gli ultimi 20 anni della sua vita nello studio dei sistemi regolatori e fiscali delle scommesse e del gioco online/live in tutto il Mondo.
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