L’Italian Poker Open (IPO) è oramai divenuta una realtà del circuito live italiano ed a testimoniarlo sono i numeri: nelle prime tre tappe del 2012, il gradimento dei players è stato massimo e costante per i Main Event sponsorizzati da TitanBet: a gennaio si sono sfiorate le 900 unità (897), a marzo si è bissato il successo (869) e a giugno, nonostante il periodo estivo e gli europei di calcio in corso, il trend è stato confermato (848 iscritti). Senza dubbio il buy-in “moderato” (ma non solo) ha agevolato e consolidato la manifestazione nei numeri ma anche nella sua filosofia.
Analizziamo questa nuova tendenza con il patron del torneo, Andrea Bettelli, conosciuto nell’ambiente anche come ‘Andrea Bet’, con il quale continua il giro di opinioni di Assopoker, con i principali esperti e organizzatori del live in Italia. “Per il Main Event del 18 ottobre a Campione, la garanzia è sempre quella del tutto esaurito, i giocatori dell’IPO non sono mai mancati” assicura.
AP: La vostra politica di mantenere un livello di buy in basso ha pagato, con numeri importanti. Può essere il futuro del poker live in Italia, considerando che molti grandi eventi hanno subito un deciso calo di affluenza nell'ultima stagione?
AB: La scelta di mantenere un buy in moderato è solo uno dei fattori, che nel nostro caso hanno influito sul numero degli iscritti. Un torneo da 550 franchi, al cambio pari a 500 euro circa, non lo considero oggi un torneo con una quota di iscrizione bassa, visto i tempi che corrono. Non so se la crisi del poker live e' riconducibile soltanto all’entità dei buy in, a me non sembra. Ogni organizzatore faccia le proprie riflessioni.
AP: Ci spieghi il target che volevate perseguire quando avete deciso di organizzare questa serie di eventi?
AB: La normalità era il nostro target. Per noi, ogni giocatore è importante. In questi anni, ho notato che l'attenzione sui tornei fosse sbilanciata solo su pochi, come se tutto il resto dei giocatori fosse puro contorno. Noi abbiamo ragionato esattamente all'opposto.
AP: Considerando la difficoltà di AAMS di regolamentare il circuito legale nei circoli, contenere i buy-in nei casinò, può aiutare il movimento ad avvicinare comunque nuovi appassionati al poker?
AB: Assolutamente si. E' quello che succede ogni giorno a Campione. Quando ho iniziato a organizzare tornei settimanali, molti erano scettici e nessuno avrebbe scommesso un euro sul loro successo. Poi le cose sono andate un diversamente..
AP: Qual è stata la vostra strategia nell’organizzare questi eventi settimanali?
AB: E' bastata una buona programmazione degli eventi, un lavoro di squadra ben pianificato, una strategia di comunicazione precisa. Oggi a Campione visitano i tornei durante i giorni lavorativi quasi 1.100 persone a settimana: non credo che ci siano casino in Europa che possono vantare numeri del genere. In questo caso devo anche ringraziare la dirigenza del casinò che mi ha sempre dato piena autonomia nelle scelte e nell'organizzazione.
AP: La partnership con TitanBet si sta rivelando una sinergia vincente: avete in programma altre iniziative per la prossima edizione dell'IPO?
AB: Non potevamo avere miglior sponsor. La serietà di questa azienda ci ha colpito fin da subito, dal nostro primo incontro avuto a Londra. Siamo onorati di essere stati scelti per unire i nostro marchio al loro, e devo ringraziare Raphael Naccache (Country Manager in Italia di TitanBet) per aver dato maggior peso a questo evento. Senza di loro tante cose non si sarebbero potute fare. E' presto per annunciare quello che farà Titan in merito alla prossima edizione, di sicuro Raphael come al solito proporrà le sue iniziative che noi appoggeremo in pieno.
AP: Un primo bilancio sulla stagione in corso?
AB: Direi assolutamente soddisfatto. Avere un Main Event che da tre edizioni non scende sotto le 850 persone e' un motivo di orgoglio che va condiviso con tutto il mio staff, che è il vero cuore dell'evento. Il nostro obiettivo sono 1000 giocatori, ci proviamo dal 18 al 22 ottobre al Casino di Campione d'Italia.