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Crollo Bitcoin: il panico tra i poker pro “investitori”, da Dan Cates a Doug Polk, Tony G fiducioso

Stamani la quotazione del Bitcoin si è assestata a 3.978 dollari: la crypto valuta per eccellenza ha perso il 16,75% nell’ultima settimana, quasi il 38% nell’ultimo mese e il 57% del valore rispetto a novembre del 2017. E pensare che a dicembre era salito alle stelle, salvo poi crollare in maniera drammatica.

Molti poker pro hanno investito nel mercato delle crypo negli ultimi anni ed il trend si è fatto ancor più forte dopo il boom dell’anno scorso, con il risultato di gettare nel panico parecchi players che hanno fatto l’esatto contrario di quello che deve fare un trader di successo, ovvero comprare a prezzi bassi e rivendere quando il mercato raggiunge il suo picco.

Il punto di forza però di molti giocatori è quello di saper gestire emotivamente i momenti di difficoltà, i lunghi downswings. E dalle prime reazioni che si leggono sui social, i pro sembrano riuscire a convivere con l’ipotesi di forti perdite potenziali dovute al trading sulle crpto.

Certo, alcuni di loro, con ogni probabilità stanno bluffando, i big però la prendono con filosofia ed una giusta dose di ironia. D’altronde non puoi vincere a poker se non riesci a superare anche i periodi di estrema difficoltà.

E se oggi il Bitcoin viene scambiato a 3.900 dollari, esattamente un anno fa, la sua quotazione era di circa 9.100 dollari. Il boom nel 2017 fu talmente vistoso che molti trader improvvisati, come detto, si sono fatti ingolosire da questo nuovo mercato ed hanno comprato quando il prezzo era alle stelle, sia per il Bitcoin che per le altre crypto. Pensate a chi ha comprato a dicembre, quando Bitcoin superò addirittura i $19.000…

Dan “Jungleman” Cates è uno di questi sfortunati investitori che però sembra non volere uscire dal mercato, anzi… pare intenzionato a piazzare una bella 3-bet.

Jungleman12 ha commentato: “BTC sta andando in crash e ne ho comprati alcuni quando erano al massimo. Questo per me è un incubo ma non posso vendere, accidenti. Sarebbe folle farlo ora. Ed ora sarebbe da veri pazzi comprare con prezzi così bassi, nonostante le grandi perdite. Chi potrebbe essere così pazzo? Io! Io potrei essere così pazzo! Ahhhh”.

Doug Polk ha pubblicato un video su Youtube sulle crypto. Il suo commento è ironico: “well, vedo che gli haters avevano ragione, alla fine il Bitcoin si è rivelato uno scam totale e non vale nulla. Ad eccezione delle migliaia di dollari che ognuno di essi costa ancora, ma sostanzialmente privo di valore”. Polk aveva postato il commento provocatorio su Twitter il 20 novembre ma da allora la moneta ha perso un ulteriore 16%. E nelle prossime settimane le stime sembrano ribassiste.

Molti investitori stanno valutando di ridurre le loro perdite, mentre coloro che sono entrati nel mercato un paio di anni fa, possono vendere con profitto invece di rischiare di perdere tutto. Alcuni esperti prevedono che la bolla scoppierà mentre altri si aspettano un bel rimbalzo.

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La domanda che si pone il portale americano Cardchat è interessante: “ora che il Bitcoin sta crashando, alcuni giocatori di poker in pensione torneranno alla ribalta?”.

Il quesito se lo stanno ponendo anche diversi poker pro sui social media.

Se lo domanda anche Geoffrey Tomes: “quanti giocatori di poker ritorneranno dalla pensione nel 2019?”.

Antanas Gouga, meglio noto come Tony G, attualmente è un europarlamentare in quota della Lituania, ma oltre ad essere il fondatore di Pokernews, ha lavorato nell’alta finanza ad Hong Kong ed è esperto in materia: “Tether è la coin più stabile. In effetti Tether ha garantito molta stabilità durante la volatilità del mercato”.

Tony G non si preoccupa del crollo di Bitcoin, ha ancora molta fiducia nel mercato delle criptovalute nel suo complesso. Pensa che una coin “più stabile” rappresenti il futuro.

E voi cosa ne pensate? Lasciate il vostro commento!

Editor in Chief Assopoker. Giornalista e consulente nel settore dei giochi da più di due decenni, dal 2010 lavora per Assopoker, la sua seconda famiglia. Ama il texas hold'em e il trading sportivo. Ha "sprecato" gli ultimi 20 anni della sua vita nello studio dei sistemi regolatori e fiscali delle scommesse e del gioco online/live in tutto il Mondo.
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