Il black friday e l’azione del Dipartimento di Giustizia statunitense ha fatto scuola ed è stato fonte di ispirazione per molti governi europei per contrastare il gioco offshore. Negli States le rooms stanno trattando multe record ma anche in Spagna non si scherza.
Quello che sta accadendo a Madrid per l’e-gaming forse è senza precedenti: il fisco iberico ha presentato una bella sorpresa, contestando le tasse non versate negli ultimi quattro anni alle società che hanno richiesto una nuova licenza.
Molti siti.com operavano senza concessione e per questo motivo l’erario non si è lasciato sfuggire l’occasione di richiedere e calcolare multe molto salate per il pregresso.
Bwin-Party, la multinazionale europea nata dalla fusione tra Bwin e PartyGaming, ha annunciato di aver versato al fisco 33,6 milioni di euro: 25,6 milioni di prelievo più altri 8 a titolo di interessi e ammende. Si tratta di un’autovalutazione mentre il fisco ha richiesto – in fase iniziale - ben 60 milioni.
Bwin ha annunciato di aver effettuato i pagamenti ‘in accordo con altri operatori’. Con ogni probabilità diversi bookmakers e poker rooms vogliono fare fronte comune, per aver maggiore voce in capitolo nella trattativa con il Governo di Madrid.
Il mercato legale aprirà i battenti l’1 giugno e il gruppo confida di disporre di una licenza con PartyPoker per il poker online e Bwin (main sponsor del Real Madrid) per il betting. Il CEO Norbert Teufelberger ha commentato: “la Spagna non ha alcun diritto a chiedere quattro anni di tasse arretrate”.
La multinazionale ha comunque dimostrato buona volontà nel versare il ricco assegno da oltre 30 milioni nelle casse dello stato iberico. Anche Sportingbet ha ammesso che sono in corso trattative con il Ministero delle Finanze di Madrid. C’è da scommettere che alla fine un accordo verrà trovato, gli interessi in ‘gioco’ sono molteplici.