
"Eppur si move". Si può tranquillamente scomodare Galileo Galilei per commentare ciò che sta accadendo sulla sponda del Ceresio. A 7 mesi dal fallimento che ha gettato una intera comunità nella disperazione, il casinò e tutta Campione d'Italia iniziano a rivedere la luce.
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Il Commissario Bruschi
Nei giorni scorsi, infatti, il Governo ha nominato un Commissario Straordinario per valutare come rilanciare la casa da gioco campionese. La persona scelta è Maurizio Bruschi, 72enne romano con una lunga esperienza al Ministero dell'Interno. Bruschi vi ha trascorso 45 anni ricoprendo incarichi importanti, l'ultimo dei quali quello di direttore generale del Viminale.
Il fardello di un giga-mutuo
Bruschi avrà 45 giorni di tempo per valutare la situazione e decidere con quale tipo di società il casinò possa ripartire. Un'operazione complessa, che prevede innanzitutto un fitto confronto con i curatori fallimentari, per determinare con esattezza la situazione economica del casinò. E poi serve un forte coordinamento anche con il comune, anch'esso fallito e commissariato mesi addietro. Bruschi dovrà sbrogliare la matassa insieme al commissario prefettizio assegnato al comune di Campione, Giorgio Zanzi, perché le questioni sul tavolo sono veramente tante e la più grande di tutti rimane il mutuo, acceso proprio per finanziare la costruzione del nuovo casinò, inaugurato nel 2007 e costato 170 milioni (da un preventivo iniziale di 70). In totale sono 535mila franchi svizzeri al mese fino al 2026, che gravano sulle casse di un comune dissestato...
Le buone notizie dal decreto fiscale
Tuttavia si è tornato a respirare un certo ottimismo e all'orizzonte c'è di più, al punto che il casinò potrebbe persino non essere il fulcro unico del rilancio per Campione d'Italia. Il progetto sarebbe infatti quello di renderlo un po' la "Montecarlo d'Italia" e, in questo senso, un primo passo è stato già fatto. Nel decreto fiscale del dicembre scorso, il Governo ha stabilito sgravi fiscali del 30% per i residenti ma anche per le imprese domiciliate a Campione. Un primo passo ma già importante, perché equipara la tassazione di Campione d'Italia a quelle di tutti i comuni svizzeri confinanti.
Non solo casinò
L'idea, rilanciata tra gli altri dal Comitato Tornare Campione, è quella di spingere per altre agevolazioni che permettano a Campione di competere ad esempio con Lugano, ma rimanendo nella cornice dell'Unione Europea. Non un paradiso fiscale, ma una destinazione concorrenziale per attirare capitali e investimenti. Nelle attese, come scrive IlSole24 Ore, potrebbero essere interessati rami come quello finanziario e immobiliare. Non solo gioco e non solo casinò, dunque. Ma il rilancio del Casinò è il primo passo per rendere il sogno di una nuova Montecarlo improvvisamente fattibile.