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Corte Federale USA: “il poker? Un gioco d’abilità”

obama-pokerLe dispute sulla legalità dei tornei di poker live senza autorizzazione, non sono un problema solo italiano. Anche negli Stati Uniti tiene banco una forte conflittualità tra le autorità e i gestori dei club.

Nella giornata di ieri però si è registrato un precedente positivo: “Le skill sono prevalenti nel gioco del poker“. Parole e musica del Giudice Federale statunitense Jack Weinstein. Mai una Corte Federale si era espressa in termini positivi: il 21 agosto 2012 può essere ritenuta una data storica per il texas hold’em a stelle e strisce.

Il Governo non è riuscito a dimostrare che nel poker prevale il caso. Il giudice è stato chiaro nelle sue motivazioni: “la questione fondamentale non è dimostrare se nel poker vi siano componenti aleatorie e skills, ma quale elemento sia predominante”. Un punto sul quale la PPA (l’associazione dei giocatori) si è sempre battuta per depenalizzare il gioco in molti stati. La Poker Players Alliance ha fornito – durante il dibattimento in aula – ampi elementi alla difesa, tra prove e testimonianze. 

Il caso specifico riguardava Lawrence Dicristina, arrestato nel 2011 per esercizio illegale di gioco d’azzardo, a New York. 

L’imputato è stato riconosciuto colpevole dalla giuria per violazione della legge Illegal Gambling Business Act (IGBA), ma il giudice si è arrogato la competenza sulla questione pregiudiziale (se il poker sia da ritenersi un gioco d’azzardo o meno).

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Pertanto, in una successiva udienza, dopo aver sentito i periti della difesa e dell’accusa, il giudice ha dichiarato che “nel poker prevale l’elemento dell’abilità”, assolvendo di Dicristina. Con ogni probabilità il DoJ (Dipartimento di Giustizia) impugnerà la sentenza, anche perché le motivazioni del giudice Weinstein, potrebbero aprire uno spiraglio alle istanze dei gestori delle poker rooms online. 

D’altronde, già nel dicembre del 2011, la Procura Generale aveva ammesso che il poker non rientrava nell’ambito di applicazione del Wire Act (vecchia legge  che punisce le scommesse telematiche).

“La sentenza della corte federale è una vittoria importante per il poker e milioni di americani che amano questo gioco” ha dichiarato a caldo John Pappas, direttore esecutivo della PPA. Fino ad ora vi erano stati precedenti positivi ma solo a seguito di decisioni prese da corti statali.

Il pronunciamento potrebbe avere ripercussioni importanti anche nelle dinamiche legislative interne, fornendo argomentazioni non superficiali ai sostenitori della regolamentazione dell’online che da anni si battono – senza successo – a Washington.

Editor in Chief Assopoker. Giornalista e consulente nel settore dei giochi da più di due decenni, dal 2010 lavora per Assopoker, la sua seconda famiglia. Ama il texas hold'em e il trading sportivo. Ha "sprecato" gli ultimi 20 anni della sua vita nello studio dei sistemi regolatori e fiscali delle scommesse e del gioco online/live in tutto il Mondo.
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