Con l'uscita di Francesco Rodano da ADM (Agenzia delle Dogane e dei Monopoli), dopo la sua lunga e positiva esperienza alla guida dell'online italiano, il testimone è passato nelle mani della brillante e giovane Daria Petralia che avrà il difficile compito di gestire un momento delicato come l'assegnazione delle 120 concessioni online (da 200.000€)
Trentenne, laureata con il massimo dei voti all'Università di Palermo in Giurisprudenza, la Dottoressa Petralia gode della fiducia dei vertici dell'Agenzia ed ora la sua attenzione è ora tutta concentrata sul bando di gara.
Le future sfide riguarderanno la liquidità internazionale e il rilancio del poker online 2.0 ma al momento, Brexit potrebbe avere un impatto notevole sull'assegnazione delle concessioni, riguardo le società che hanno sede in Gibilterra o in Gran Bretagna. Ma il capo dell'online dei Monopoli ha fatto un'importante precisazione durante il suo intervento nel corso del convegno WGES (World Gaming Executive Summit’s Regulatory Briefing Day) di Barcellona: uno dei requisiti per la partecipazione alla gara è lo stabilimento dell'operatore che intende acquisire la concessione nello Spazio Economico Europeo. Al momento quindi nessuna novità per le società inglesi. Così ha riportato il collega Nicola Tani per l'agenzia Agipronews.
Il fatto che - aggiungiamo noi - la Petralia abbia usato il termine "Spazio Economico Europeo" non è casuale ma va interpretato.
Ancora è presto per avanzare ipotesi ma è molto probabile che in futuro alla Gran Bretagna sia riconosciuto uno statuto speciale come avviene per esempio per la Norvegia, proprio per salvaguardare gli accordi commerciali e la libera circolazione delle merci e dei servizi (vedi gioco online).
Nelle prossime settimane dovrà essere pubblicato il bando di gara per l'e-gaming che sarò esaminato dal Consiglio di Stato che avrà 45 giorni di tempo per esprimersi. E' molto probabile che la procedura di assegnazione delle concessioni alla fine si concluda entro dicembre. In tutti i casi, il 30 giugno scadeva il termine per gli 85 titoli concessori ancora attivi.
La Petralia da Barcellona ha poi dichiarato: "Per il futuro, gli Stati membri - così riporta Agipronews - devono continuare a cooperare, sia nei gruppi di lavoro ufficiali che informalmente, adattandosi alla situazione che si è creata dopo il referendum inglese. Credo che Brexit non cambierà questo approccio".
Gli esperti analisti di settore però temono un cambio di leadership nel settore del gaming: uscita la Gran Bretagna (più favorevole ad un approccio liberista che emergeva proprio durante queste riunioni informali e che vedevano allinearsi anche l'Italia), la Francia potrebbe rivendicare un ruolo da leader e questo potrebbe essere un pericolo, considerando i numerosi errori che i transalpini hanno commesso nell'e-gaming in questi anni ed in particolare nel poker online (cash game), molto protettivo e centralista e poco favorevole allo sviluppo del mercato.