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Deutsche Bank, via da Las Vegas: Cosmopolitan bye!

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Deutsche Bank, dopo anni di inutili tentativi, è riuscita a vendere il Cosmopolitan di Las Vegas.  Molti operatori hanno mostrato interesse per il casinò: sulla Strip sono convinti che la casa da gioco non abbia ancora espresso tutto il suo potenziale. Vi sono ampi margini di crescita nella gestione del casinò che in questi anni non si è rivelato un ottimo affare (ha chiuso gli esercizi sempre in perdita) per la banca tedesca.  Ed è stata una sorpresa apprendere che un'altra compagnia extra gaming abbia deciso di rilevare la sala da gioco.

La società teutonica ha annunciato l'accordo della vendita a favore del fondo di private equity, Blackstone Group, per 1,7 miliardi di dollari cash. 

E' il primo investimento importante nel settore del gruppo finanziario che però non ha esperienza diretta nella gestione del gambling, anche se detiene delle quote di minoranza di Caesars (ma si tratta di un investimento “puro”). 

Come ha sottolineato Joe Greff, analista di JP Morgan, Blackstone è un fondo storicamente molto attivo e quotato nel real estate e questa operazione potrebbe incrementare l'interesse sulle proprietà immobiliari della Strip.

Molti investitori potrebbero seguire l'esempio della compagnia, considerata un punto di riferimento nel settore del real estate.

Per Deutsche Bank è stato un sollievo la vendita di un asset che non rientrava nel proprio core business. Per i tedeschi si è trattato di un investimento "sfortunato": la costruzione del resort di lusso è iniziata pochi mesi prima dell'inizio della crisi finanziaria del 2008. 

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Il developer Bruce Elchner non ha avuto la liquidità sufficiente per completare l'opera ed ha ceduto il Cosmopolitan a Deutsche Bank nel gennaio del 2008. L'istituto di credito è intervenuto per raccogliere fondi ed inaugurare il resort che, dalla sua apertura nel dicembre del 2010, non ha mai chiuso un esercizio in profitto. 

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L'hotel, i locali (su tutti il celebre night club Marquee) e i ristoranti hanno riscosso successo tra il pubblico ma il casinò non è mai riuscito a creare revenues tali da coprire i costi di gestione. Nonostante a Las Vegas le cose siano migliorate (vi è una lenta ma chiara ripresa), il Cosmopolitan, nel primo trimestre del 2014, ha perso 12 milioni di dollari

Ci sono inoltre problemi sindacali rilevanti, con i dipendenti che per due anni hanno lavorato senza contratto. La vendita per essere formalizzata, dovrà però ottenere l’autorizzazione della Gaming Commission del Nevada.

Editor in Chief Assopoker. Giornalista e consulente nel settore dei giochi da più di due decenni, dal 2010 lavora per Assopoker, la sua seconda famiglia. Ama il texas hold'em e il trading sportivo. Ha "sprecato" gli ultimi 20 anni della sua vita nello studio dei sistemi regolatori e fiscali delle scommesse e del gioco online/live in tutto il Mondo.
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