Aggiornamento ore 14.27 - Il presidente Giorgio Napolitano ha firmato il testo del Decreto Sanità che contiene norme sui giochi, negli articoli 5 e 7. In particolare, l’atto normativo del Governo interviene:
1 – inserimento della ludopatia nei LEA
2 – limiti sulla pubblicità nel gioco
3 – piano di ricollocazione delle slot sul territorio
4 – 5.000 controlli annui sulla presenza di minori nelle slot rooms e agenzie
Aggiornamento 14.35 - Nella giornata di domani è attesa la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale del testo. Inizierà poi l'iter di conversione del decreto in Parlamento, che dovrà essere approvato dalle Camere entro 60 giorni (pena decadenza).
Analizziamo le misure ed i provvedimenti nel dettaglio, in particolare in merito alla pubblicità:
Stop agli spot televisivi e radiofonici durante le trasmissioni “rivolte principalmente ai giovani”, limiti per web e giornali: il Governo Monti entra a gamba tesa sui concessionari italiani che avranno sempre più le mani legate nel promuovere i propri prodotti. All’ultimo momento, sono state inserite norme restrittive nel Decreto Sanità.
Fino a 48 ore fa, nel testo del decreto comparivano solo alcune fasce orarie protette per i minori. A sorpresa, il Ministro della Sanità Renato Balduzzi ha propeso per un divieto più rigido. Ecco il testo integrale dell’articolo 7 comma 4:
Sono vietati messaggi pubblicitari concernenti il gioco con vincite in denaro nel corso di trasmissioni televisive o radiofoniche e di rappresentazioni teatrali o cinematografiche rivolte prevalentemente ai giovani.
Sono altresì vietati messaggi pubblicitari concernenti il gioco con vincite in denaro su giornali, riviste, pubblicazioni, durante trasmissioni televisive e radiofoniche, rappresentazioni cinematografiche e teatrali, nonché via internet nei quali si evidenzi anche solo uno dei seguenti elementi :
a) incitamento al gioco ovvero esaltazione della sua pratica;
b) presenza di minori;
c) assenza di formule di avvertimento sul rischio di dipendenza dalla pratica del gioco, nonché dell’indicazione della possibilità di consultazione di note informative sulle probabilità di vincita pubblicate sui siti istituzionali dell’Amministrazione autonoma dei monopoli di Stato e, successivamente alla sua incorporazione ai sensi della legislazione vigente, dalla Agenzia delle dogane e dei monopoli, nonché dei singoli concessionari ovvero disponibili presso i punti di raccolta dei giochi.
Il Ministro della Salute Renato Balduzzi, tra le cose positive, è riuscito ad inserire la ludopatia nei livelli essenziali di assistenza sanitaria (LEA)
Come si può evincere è stata introdotta una novità dell’ultimo minuto anche per il mondo del web, ponendo dei limiti a determinate condizioni, i cui confini non sono facilmente interpretabili (messaggi contenenti “incitamento al gioco ovvero esaltazione della sua pratica”).
Il rischio è quello di riportare il mondo dei giochi online all’oscurantismo di più di dieci anni fa. Naturalmente sono apprezzabili gli sforzi del Governo nel combattere la ludopatia (che finalmente è stata inserita nei LEA, livelli essenziali di assistenza sanitaria) ma spegnere la luce e il livello di attenzione per l'e-gaming, può vanificare i passi in avanti compiuti in questi anni da AAMS e dallo stato italiano, nell'imporre leggi chiare in un mercato fino a poco tempo fa fuori da ogni regola. La storia è maestra: il proibizionismo non ha sconfitto l'alcolismo ma consegnato il business nelle mani sbagliate.
Quali sono però gli aspetti che convincono di più in merito ai messaggi pubblicitari? Senza dubbio l'inserimento delle probabilità di vincita per ogni gioco, come chiarisce il Ministro Andrea Riccardi: "non basta dire che il tal biglietto può far guadagnare milioni di euro, ma bisogna aggiungere quanti biglietti sono stati stampati". Sono senza dubbio informazioni che contribuiranno - nel lungo periodo - a formare una cultura più sana ed intelligente nell'approccio al gioco, garantendo all'utente finale del messaggio, una maggiore consapevolezza di quello che sta facendo e quante possibilità ha di vincere.
Si sono però create anche molte contraddizioni e sarebbe stato più opportuno introdurre norme in modo sistematico (considerando che vi sono ben 6 disegni legge sul gambling italiano all'attenzione delle commissioni parlamentari). Da un certo punto di vista tali limiti sono un vero paradosso, considerando che i concessionari esclusivisti (tipo per Gratta e Vinci, SuperEnalotto etc.) sono obbligati dallo stato italiano ad investire nella pubblicità e a garantire un livello di investimenti nel marketing al fine di promuovere tali giochi.
Ci sono inoltre da valutare le prese di posizioni politiche e tecniche della Commissione Europea, dopo i numerosi richiami della Corte di Giustizia nei confronti del sistema concessorio italiano, non ultimo, pochi mesi fa nella Sentenza Costa-Cifone.
Sia ben chiaro, il gioco minorile e le ludopatie sono problematiche che non vanno sottovalutate, ma non è con tali limiti (cosa si intende per trasmissioni tv rivolte principalmente ai giovani?) che si risolvono piaghe sociali di questa portata, bensì con misure più efficaci e dirette, ad esempio accesso agli apparecchi da intrattenimento con il codice fiscale o la tessera sanitaria, come avviene per il gioco online. Non a caso, il Ministero dell'Economia sta studiando un intelligente soluzione che va in tale direzione (slot con speciali tessere).
Il testo del decreto ha il sapore del compromesso (siamo sicuri che rispetta al 100% le indicazioni dell’Unione Europea, in particolare per il web?), e che purtroppo non presenta un grado di efficacia sufficiente per risolvere e arginare la diffusione del gioco per i minori e per le fasce deboli e più esposte della popolazione all’azzardo.
Il Decreto Sanità (è in queste ore al vaglio del presidente della Repubblica Giorgio Napolitano) ha eliminato anche le famose distanze minime che dovevano essere applicate per le slot rooms e i punti vendita. Il Governo ha deciso di propendere per una ricollocazione futura del parco macchine esistente (Slot e Vlt) ma ha fatto un deciso passo indietro sulle distanze obbligatorie dai luoghi sensibili, a tutela dei minori, per problematiche tecniche (vedi motivazioni della già citata sentenza Costa Cifone).
A seguito dell’approvazione del Presidente della Repubblica, per le norme concernenti il settore dei giochi - con ogni probabilità - sarà seguita la procedura standard, con la notifica di tre mesi presso la Commissione Europea a Bruxelles, periodo nel quale gli stati membri potranno presentare pareri negativi sulle norme in essere.
Ed è molto probabile che verranno mosse contestazioni a queste restrizioni sulla pubblicità: vi sono diversi precedenti significativi, con la Commissione Europea che nel 2009 aveva bocciato le politiche restrittive intraprese dal governo finlandese, accusando di vere e proprie “pratiche protezionistiche dei monopoli” per aver imposto il divieto di pubblicità. Ed anche l’Olanda aveva ricevuto un richiamo per gli stessi motivi.
Paradossalmente, le sanzioni previste (nelle precedenti bozze) sui siti esteri e gli operatori non autorizzati da AAMS, non compaiono più nel testo definitivo del Decreto. Le misure rischiano di penalizzare soprattutto i concessionari italiani, gli investimenti e i livelli occupazionali del settore.
Il Ministro Andrea Riccardi si è battuto per inserire nei messaggi pubblicitari le probabilità di vincita per ogni gioco
E' importante conoscere anche il punto di vista del Governo. A tal proposito, da segnalare l'intervento del Ministro per la cooperazione internazionale Andrea Riccardi in un' interessante intervista sul quotidiano torinese La Stampa.
"La prima risposta - commenta - al problema l’abbiamo già data, quando abbiamo deciso che da ora in poi i giochi oltre a indicare il montepremi, devono anche segnalare i rischi della ludopatia e, soprattutto, le reali possibilità di vincita. Ho l’impressione questa che sia una norma sottovalutata, ma che invece riveste grande importanza, specie di fronte a un bombardamento di pubblicità che punta tutto sul miracoloso arricchimento".
Il Ministro spiega come dovranno essere gestiti i messaggi pubblicitari: "non basta dire che il tal biglietto può far guadagnare milioni di euro, ma bisogna aggiungere quanti biglietti sono stati stampati. E’ una questione di trasparenza alla quale non ci si può più sottrarre. Credo che rendere consapevoli i cittadini sia un compito molto importante per un governo".
Riccardi poi conferma le difficoltà tecniche nell'imporre le distanze minime dai luoghi sensibili: "questo è un argomento che ha trovato in Consiglio dei ministri una serie di obiezioni tecniche, per la difficoltà di attuazione. Se il Parlamento trova soluzioni, ne sarò ben lieto. Invece è passato senza problemi il provvedimento che vieta gli spot in tv durante trasmissioni per ragazzi".