Pubblichiamo il comunicato stampa della Guardia di Finanza in merito ad un'indagine aperta nei confronti della società che controlla PokerStars Italia, per presunta evasione fiscale.
L'inchiesta rientra sempre nell'operazione "All in" che ha visto anche il coinvolgimento, in questi anni, di parecchi giocatori di poker italiani, le cui vicende oramai sono note. Nella maggior parte dei casi, i players sono stati assolti dalle commissioni tributarie provinciali e vi è anche una sentenza favorevole della Corte di Giustizia Europea.
Le accuse però rivolte nei confronti di PokerStars sono diverse, trattandosi di una società che raccoglie gioco online. Bisognerà capire se la società italiana controllata dal Gruppo dell'Isola di Man (Rational Group) ha rispettato la normativa fiscale nel nostro paese.
Dal 2009, con l'approvazione della legge per gli adeguamenti degli obblighi comunitari, le rooms europee possono raccogliere gioco in Italia, con concessione dei Monopoli, ma mantenere sede e server fuori dai confini nazionali (pur all'interno dell'Unione Europea). Questo sembra il punto sul quale bisognerà fare chiarezza. Ma leggiamo il comunicato della Guardia di Finanza, per capire le accuse delle autorità italiane ed i presunti reati contestati.
Comunicato stampa Guardia di Finanza - Una maxi evasione fiscale è stata scoperta dalle Fiamme Gialle del Comando Provinciale di Roma nell'ambito dell'operazione denominata "ALL - IN", che ha permesso di riportare in Italia il reale valore di mercato delle transazioni avvenute tra le società di un gruppo internazionale (che controlla PokerStars, secondo i rumors raccolti da Repubblica, ndr), recuperando il maggiore reddito non dichiarato al Fisco italiano.
Al centro delle indagini è finito un gruppo che, attraverso la costituzione di due società nazionali, gestisce, di fatto, il gioco del poker on line in Italia.
Grazie all'esame della copiosa documentazione contabile, all'analisi dei flussi telematici ed ai controlli effettuati presso i fornitori di servizi del gruppo, i militari del I Gruppo Roma hanno ricostruito in capo alla società italiana del gruppo, la "H. M. I. S.r.l." (Halfords Media Italy S. r. l., secondo Repubblica.it, ndr), ricavi non dichiarati per oltre 300 milioni di euro.
A carico della "H." - formalmente costituita per fornire servizi ausiliari allo svolgimento del gioco virtuale in Italia - sono, infatti, emersi numerosi elementi probatori che hanno, invece, dimostrato come il ruolo effettivo fosse quello di svolgere, per conto del gruppo "P." - in maniera continuativa e sull'intero territorio nazionale - attività indispensabili e funzionali al "core business" del gruppo.
L'indagine tributaria - incentrata sull'analisi dei rapporti infragruppo realizzati, tra il 2009 ed il 2014, dalla multinazionale dell'Isola di Man con la controllata italiana - ha evidenziato che la "H." ha dolosamente eroso la propria base imponibile, decrementando il valore delle prestazioni rese nei confronti del gruppo "P.", in maniera tale da spostare la tassazione del reddito prodotto in Italia verso Malta e l'Isola di Man che, al settore del gioco virtuale, riservano un trattamento fiscale particolarmente agevolato.
La tecnica adottata è quella dei "prezzi di trasferimento", volta a minimizzare il carico fiscale globale spostando i ricavi dove la tassazione è più conveniente (ad es. Malta, Isola di Man ecc.) ed i costi dove, invece, le aliquote d'imposta sono più alte (Italia ecc.).
L'attuazione del complesso - si legge nel comunicato - disegno... è stata resa possibile grazie alla posizione verticistica assunta in tutte le società controllate dall'amministratore unico del gruppo - ora denunciato per frode fiscale -, funzionale a poterne determinare ed influenzare l'autonomia gestionale in vista del proprio esclusivo vantaggio personale.
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