Importante vertice a Parigi tra gli enti governativi europei di Italia (rappresentata dall'Agenzia delle Dogane e dei Monopoli), Francia, Germania, Regno Unito (a sorpresa), Portogallo, Spagna e Austria. Si è fatto il punto sulla regolamentazione dei mercati interni, in particolare si è discusso di temi caldi come il riciclaggio di denaro (con connessione al finanziamento al terrorismo) e sulla gestione delle scommesse sportive, oltre alla certificazione dei network e piattaforme.
Uno degli argomenti centrali della riunione è stata però la liquidità internazionale nel poker online (a Parigi non hanno autorizzato alcuna offerta sui casinò).
Come noto, la Francia ha ottenuto - di fatto - luce verde dal Senato ed ha quindi tutti gli interessi a sottoscrivere una convenzione con gli altri stati.
Liquidità europea nel poker: gli scenari
I candidati partner principali sono Italia e Spagna. In seconda battuta potrebbe aderire anche l'indeciso Portogallo: si continua a discutere, a Lisbona, sull'eventualità di un'apertura dei confini.
Da nostre fonti sappiamo che le posizioni politiche tra Francia e Regno Unito sono sempre state agli antipodi in materia di e-gaming. Per questo motivo sembra strano che UK possa prendere parte ad un progetto comune.
Come noto, i giocatori britannici possono sfidare il field internazionale del dot eu/com. Inoltre la Gambling Commission di Londra è in trattative con il New Jersey per condividere giocatori e liquidità.
L'Austria invece sta per creare una piattaforma comune (gestita da iPoker) con la Finlandia. Sul fronte liquidità internazionale europea siamo quindi in piena evoluzione. Di sicuro, gli operatri avrebbero tutto l'interesse a creare un unico mercato interno. Si tratta di processi burocratici molto lunghi, ma c'è la volontà politica ad aprire i confini.