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Lombardia: proposta di legge per uccidere i circoli del poker, ma…

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Ci risiamo: stanno provando di nuovo a mischiare le carte, con il risultato di creare solo molta confusione, innescando un “gioco” perverso per un sovrapporsi di leggi e competenze nel settore del poker live. La Lombardia sta approvando una proposta di legge di iniziativa regionale che sarà presentata in Parlamento

Al momento, la proposta non può generare alcun effetto, fino all’eventuale approvazione delle due Camere. Per uno strano gioco del destino, anche in questa occasione c’è la firma di Roberto Maroni, presidente della Regione e autore nel 2009, della famosa circolare che stroncò le gambe ai circoli, invocando la famosa “tolleranza zero”, salvo poi essere sconfessato dalla magistratura, con una corposa giurisprudenza.

GiocoNews ha pubblicato il testo della proposta di legge e l’articolo 5 prevede: 

Contrasto al gioco illegale ed irregolare

1. L’apertura ed attività di soggetti che effettuino la raccolta di gioco attraverso l’utilizzo di CTD (centri trasmissioni dati) con operatori esteri privi di concessione governativa è vietata. Tale divieto vale anche qualora l’attività legata al gioco non sia quella prevalente.

2. Il gioco del poker con vincita in denaro, in tutte le sue varianti, non è ammesso all’interno dei circoli privati.

3. E’ vietato installare apparecchi di intrattenimento ex art. 110 comma 6 del TULPS presso i circoli privati.

4. L’esercizio dell’attività da parte di soggetti che effettuano la trasmissione dati verso operatori di scommesse esteri in possesso di concessione governativa è soggetto al versamento di una fidejussione bancaria o assicurativa a prima richiesta.

Suscita un po’ di ilarità il comma 1 sui centri trasmissioni dati nelle scommesse: è da 20 anni che lo Stato italiano sta cercando una soluzione con vari interventi normativi, ma la Corte di Giustizia Europea ha pubblicato una serie di sentenze a raffica che hanno, di fatto, disciplinato la materia sotto vari aspetti e messo dei paletti rigidi alla legge italiana. In tal senso, viene del tutto ignorata la giurisprudenza europea, con un rischio elevato di sanzioni da parte della Commissione.

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Un intervento del genere, come quello della Lombardia, rischia solo di generare confusione e gettare fumo negli occhi. La sensazione, è che si tratti solo dell’ennesima iniziativa demagogica

Stesso discorso per la texana. Il comma 2 lascia pochi spazi ad interpretazioni: “Il gioco del poker con vincita in denaro, in tutte le sue varianti, non è ammesso all’interno dei circoli privati”. Anche in questo caso, sembra che le dinamiche storiche, normative e giurisprudenziali del settore vengano resettate con poche parole. 

In caso di approvazione del Parlamento (ma verrebbe sconfessata la linea del Ministero dell’Economia di voler apportare nuove norme solo nel nuovo codice dei giochi), quali sarebbero le conseguenze?

1) Verrebbero abrogate – di fatto – le precedenti leggi del 2009 e del 2011, non applicate (per mancata pubblicazione dei regolamenti attuativi) però da anni. Al Pirellone sono consapevoli di questo aspetto?

2) Si tratterebbe comunque - con ogni probabilità - di irregolarità amministrative. Sotto il profilo penale, a nostro avviso, dovrebbe essere prevalente l'interpretazione della Corte di Cassazione al codice penale, che non subisce alcun tipo di modifica.

Come può una legge dichiarare illegale un'attività che la Corte di Cassazione ritiene lecita (almeno per quanto riguarda i tornei freezeout)? 

Conseguenze? A livello politico, con l’ennesima norma demagogica, il consiglio regionale della regione Lombardia, otterrebbe un po’ di consenso popolare, ma nei fatti si genererebbe solo tanta  confusione, con gli organi preposti a dover applicare la legge, sempre più disorientati, con uno spreco enorme di risorse da parte dello Stato, per il semplice fatto che i giudici penali non potranno non tenere conto del consolidato orientamento giurisprudenziale, salvo modifiche del codice penale (al momento però non ci risulta alcun tipo di abrogazione).

Editor in Chief Assopoker. Giornalista e consulente nel settore dei giochi da più di due decenni, dal 2010 lavora per Assopoker, la sua seconda famiglia. Ama il texas hold'em e il trading sportivo. Ha "sprecato" gli ultimi 20 anni della sua vita nello studio dei sistemi regolatori e fiscali delle scommesse e del gioco online/live in tutto il Mondo.
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