Cade l'ultima roccaforte per i tabagisti: anche a Macao non sarà più consentito di fumare all’interno dei casinò. Non una bella notizia per gli operatori che per il secondo mese di fila, devono registrare una flessione dei ricavi: non era mai successo nella storia dell'ex colonia portoghese. E' un momento delicato per il gambling cinese, con l'offensiva anti corruzione da parte del Governo di Pechino che ha messo alle strette gli junkets.
Ben 39 dei 41 casinò hanno presentato al Macau Health Bureau, il piano per gestire i nuovi divieti: non sarà consentito fumare all'interno delle strutture destinate al gioco, ad eccezione delle sale VIP. Ci saranno anche aree comuni destinate ai fumatori, sia per i visitatori che per i dipendenti dei casinò.
Si preannunciano quindi tempi difficili per i ricchi forzieri di Adelson, Wynn, Stanley Ho e company. Proprio per bilanciare le potenziali perdite, Air Macau ha rafforzato i piani: vi saranno quattro nuovi voli settimanali diretti a Tianjin. Inoltre un' altra compagnia aerea, garantirà nuove tratte dalla Cambogia.
Il mese scorso, l'aeroporto internazionale di Macao ha accolto 520.000 passeggeri, con un incremento del 6,5% delle visite (nonostante le revenues siano in flessione a causa dei problemi relativi agli junkets). Secondo gli analisti però vi sono ancora margini di miglioramento per incrementare la presenza di turisti nell’ex colonia.
Nuovi voli sono stati aggiunti anche dalla Corea del Sud e dalle Filippine. Macao, sarà sempre più un punto di riferimento per il mercato del gambling asiatico, nonostante la futura concorrenza del Giappone e quella consolidata di Singapore.