Dopo i tornei di texas hold’em live anche le partite di burraco entrano nel mirino delle autorità, seppur con un grado di tolleranza diverso.
A Verona, la quinta commissione consiliare sta analizzando i rischi ed i pericoli legati alla pratica del gioco del burraco, in particolare nei confronti degli anziani.
L'Assessorato ai Servizi Sociali ha già alzato il livello di guardia mandando una comunicazione ai centri per ultra settantenni, con l'ordine di ridurre l'orario che gli ospiti possono dedicare alle carte.
L'idea è quella di istituire solo un giorno (molto probabilmente il venerdì) da dedicare al gioco in questi circoli. Le intenzioni sono quelle di calmierare l'action. Anna Leso, assessore ai servizi sociali, spiega l'iniziativa: “Si tratta di un argomento molto delicato".
"I centri sono nati con scopi precisi, in primis aumentare le possibilità di aggregazione e incentivare i rapporti tra le persone, promuovere attività culturali, fare prevenzione sulla salute. Il gioco non può prevalere su tutto questo, come invece sta accadendo. Non si tratta certo di una lotta al burraco ma di un’attenzione particolare ad un fenomeno che può trasformarsi in una forma di gioco patologico che può creare dipendenza”.
Da parte del Comune di Verona quindi attenzione massima nei confronti dei circoli privati per anziani. Per la prima volta un gioco di carte diverso dal texas hold'em viene "attenzionato" ma non si capisce per quale motivo, altri giochi molto più a "rischio dipendenza" (come le slot ad esempio) non siano oggetto di riflessioni altrettanto importanti.
La giunta guidata dal primo cittadino Flavio Tosi a parole si è mostrata molto critica nei confronti delle macchinette ma l'unico provvedimento concreto rischia di essere preso nei confronti del burraco.
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