La Pennsylvania è diventato il terreno di scontro principale per la battaglia chiave dell’industria del poker online americano. Potrebbe essere il quarto stato a legalizzare l’e-gaming e l’ideale piattaforma per estendere l’accordo sulla liquidità inter-statale (firmato da Nevada, Delaware e New Jersey). Si tratta di una realtà con 12 milioni di abitanti, tanti quanti gli altri tre mercati messi insieme (il bacino potenziale dei residenti sarebbe di 24 milioni con un field con diverse migliaia di players).
Nonostante una opposizione molto forte dei casinò terrestri (come in ogni stato europeo e americano vi è una lobby che rema contro il rafforzamento delle liquidità internazionali nell’online per mere ragioni commerciali), il partito pro e-gaming potrebbe spuntarla considerando le disperate condizioni delle casse dell’erario statale, con un deficit di bilancio superiore ai 2 miliardi.
La scorsa settimana vi avevamo parlato del fallimento delle negoziazioni per la regolamentazione in Pennsylvania, ma c’è stata una svolta favorevole negli ultimi sette giorni.
La prima Camera del Parlamento (denominata House) ha approvato con 102 voti a favore e 88 contrari la legge sul budget statale che prevede anche nuove entrate dal gaming online che contribuiranno a ripianare il debito di 2,2 miliardi di dollari, attraverso una serie di prestiti ed un accordo tra lo Stato e l’industria del tabacco, oltre ad un flusso di ricavi correnti, incluse come detto, le e-gaming revenues.
Per l’approvazione finale il testo dovrà essere votato a favore anche dal Senato e firmato dal Governatore Wolf.
Non è ancora chiaro quale sia l’iter procedurale per quanto riguarda l’approvazione del disegno di legge che regolamenterà l’online (è possibile che la legge sul budget funzioni come una sorta di testo delega).
Secondo quanto riporta PokerIndustryPro, il regolamento sull’e-gaming potrebbe essere incluso in una legge ad hoc separata, con un iter un pò complesso.
L’impulso però più importante arriverà dalla legge sul budget dopo di che si arriverà ad emanare un regolamento che potrebbe anche legalizzare i Video Gaming Terminals (VGTs), una sorta di videolotteries.
Il leader della maggioranza al Senato Jake Corman ha espresso le sue perplessità: “viviamo un’epoca disperata. Non è quello che vorremmo votare, ma capiamo che è necessario farlo”.
C’è però una spaccatura tra la maggioranza e il Governatore Wolf che insiste affinchè venga inclusa una tassa sullo shale gas e sullo shale oil (gas e petrolio di scisto estratti dalla spaccatura delle rocce in profondità). Nell’ultimo testo approvato dalla Camera (House) non è prevista tale tassa e Wolf potrebbe rifiutarsi di firmare la legge.
I percorso è ricco di ostacoli ma il primo set è andato a favore del partito pro e-gaming.