Il Governo guidato da Enrico Letta attuerà una manovra di circa 8 miliardi entro giugno, secondo le ultime indiscrezioni rivelata a Radio 24 dal sottosegretario dell'Economia e Finanze Alberto Giorgetti (nella foto) che ha ribadito la necessità di un intervento, in particolare per evitare l'ulteriore innalzamento dell'Iva e per la nota questione dell'Imu.
Il Governo Letta è quindi a caccia di 8 miliardi di euro e, secondo recenti indiscrezioni raccolte da Jamma, 500 milioni dovranno provvenire dal settore del gaming.
Il Partito Democratico ha già presentato una proposta per l'innalzamento della tassazione nel gioco pubblico ed in particolare nelle scommesse. Il problema è che secondo AAMS e i tecnici del Ministero dell'Economia, un aumento della pressione fiscale provocherà l'effetto contrario: una contrazione del gettito.
D'altronde il Ministero dell'Economia ha già previsto una regressione delle entrate fiscali nel settore per il 2013. Le previsioni sono in negativo rispetto al 2012 per una diminuzione della capacità di spesa degli italiani e per la crisi che ha colpito i giochi tradizionali.
Dove andrà Letta a reperire un extra gettito di 500 milioni? Le strade sembrano obbligate: le Vlt godono di una tassazione di favore rispetto alle slot e agli apparecchi da intrattenimento in generale ma gli equilibri sono delicati. E poi ci sono i nuovi giochi.
Il Betting Exchange è in rampa di lancio e presto sarà pubblicato il decreto attuativo e a luglio ci sarà la fase test: il progetto però nasce penalizzato, considerando che non ci sarà la tanto attesa apertura alla liquidità internazionale e gli scommettitori italiani dovranno sfidarsi tra loro. Non è consentita neanche una liquidità comune tra piattaforme.
C'è poi il poker live: il sottosegretario Giorgetti quando aveva la delega sui giochi durante il precedente Governo Berlusconi, si era espresso con favore alla regolamentazione. Il Governo Letta ci sta pensando seriamente, anche perché c'è l’esigenza di disciplinare un settore che vive nell'incertezza. Le recenti interpretazioni della Cassazione favorevoli ai circoli, potrebbero essere un elemento di spinta ulteriore per legalizzare il settore.
I tecnici del Ministero, su indicazioni dell'ex Ministro Giulio Tremonti, avevano previsto entrate nel primo anno di attività per 80 milioni di euro: 50 milioni dall'assegnazione di 500 concessioni (100.000 euro per poker room) e 30 milioni derivanti dal prelievo sul turnover generato dalla nuova rete. Mai come in questo momento, questo tesoretto previsto da Tremonti potrebbero essere utili agli obiettivi di Bilancio del nuovo Esecutivo.