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Poker live: dopo la Cassazione siamo alla svolta?

Per la Corte di Cassazione oramai non ci sono più dubbi: i tornei di texas hold’em live freezeout (e senza rebuy) sono leciti, non rientrano nella fattispecie del reato di gioco d’azzardo. Nella giornata di ieri è arrivata la terza decisione a favore dei circoli di poker nell’arco di pochi mesi.

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E' necessario leggere le motivazioni dei giudici ma una cosa è certa: a Roma hanno legittimato l’attività di alcuni circoli, dando dei riferimenti normativi che non possono essere più ignorati, nell'interpretazione del codice penale.

La giurisprudenza penale – sia di merito che di legittimità – è oramai orientata in un’unica direzione ed ha sposato principi consolidati. Chi si attiene a determinati canoni non avrà problemi di eventuali condanne penali. Chi propone cash game o tornei con più rebuys, per esempio, invece continuerà a rischiare grosso.

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L’opinione pubblica continua ad essere accecata dai pregiudizi e rifiuta nella maniera più categorica una legalizzazione del settore, quando la regolamentazione potrebbe garantire allo Stato un flusso di entrate in più (circa 30 milioni di euro l’anno) e soprattutto i players sarebbero maggiormente tutelati: potrebbero giocare in ambienti legali, con maggiori controlli e regole uniformi.

In tutti i casi, a prescindere da queste considerazioni, il punto è un altro: regolamento o meno, la Cassazione di fatto ha dato un riconoscimento legale al settore, con regole precise (tornei freezeout senza rebuy), senza neanche fare una distinzione sul buy-in.

Le autorità dovrebbero prendere atto di questi significativi precedenti e – dopo quattro anni – pubblicare il regolamento, già previsto da una legge ordinaria approvata dal Parlamento italiano. Nel caso contrario, prenderà sempre più corpo una rete parallela, legittimata dalla giurisprudenza.

Editor in chief
Iscritto all'ordine dei giornalisti da più di 25 anni, vivo a Malta dal 2012, laureato in giurisprudenza, specializzato nello studio dei sistemi regolatori e normativi del settore dei giochi nel Mondo e nella comunicazione responsabile nel mercato legale italiano alla luce del Decreto Balduzzi e del Decreto Dignità (convertiti in legge). Forte passione per lo sport e la geopolitica. Fin da bambino, sfogliando il mitico Guerin Sportivo, sognavo di fare il giornalista sportivo, sogno che ho realizzato prima di passare al settore del gaming online. Negli anni universitari, ho iniziato anche il lungo percorso da cronista in vari quotidiani e televisioni. Dai primi anni 2000 ho lavorato anche nel settore delle scommesse e nel 2010 sono entrato nella grande famiglia di Assopoker per assecondare la mia passione per il poker texas hold'em.
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