Un movimento con 2 milioni di appassionati di poker sportivo e circa 600 circoli può essere lasciato nell’incertezza per più di quattro anni? La risposta sembra scontata. Purtroppo le trappole sono disseminate in ogni dove nella Penisola e la questione dei tornei di texas hold’em live sta diventando soprattutto un caso mediatico.
Dopo l’inchiesta di Repubblica che ha denunciato la pratica del cash game in diversi circoli romani, sembra che la nota trasmissione “Le Iene” abbia preso di mira i poker club della Capitale. E’ molto probabile che presto qualche infiltrato (con telecamera nascosta) faccia irruzione in una location romana, dove si pratica una disciplina che - per il codice penale italiano - è ritenuta a tutti gli effetti gioco d’azzardo.
Lo ha rivelato un noto poker manager italiano, in possesso di informazioni che vanno in tale direzione, forse qualcuno ha già provato a contattare potenziali candidati per un nuovo servizio dopo quello di Olbia? Il potenziale scoop potrebbe affondare – in via definitiva – l’immagine del poker live nel nostro paese, aprendo la strada sempre più alla demagogia e a chi paragona ad una bisca anche un semplice circolo privato, dove si organizzano tornei da 20 euro.
Nell’ultima relazione tecnica, il Ministero dell’Economia ha fatto riferimento a problematiche tecniche che potrebbero portare all’abrogazione della legge sul live: "non è stato ancora possibile, per ragioni tecniche, emanare il regolamento che avrebbe dovuto disciplinare il nuovo gioco e, in ogni caso, anche in funzione di una riflessione in corso sulla opportunità di introdurlo in concreto, soprattutto per le difficoltà dei controlli sulla regolarità del gioco e per la prevenzione di eventuali fenomeni illeciti. Il Governo ha successivamente proposto alla Commissione Bilancio di predisporre un emendamento soppressivo, sottoscritto dai Senatori Pichetto e Bonfrisco, ed approvato in Commissione Bilancio, in quanto è emersa l’esigenza di una copertura finanziaria, al momento non disponibile. Resta comunque ferma l’esigenza di ulteriori valutazioni che potrebbero portare alla abrogazione della previsione di questo nuovo gioco, che per la prima volta vedrebbe fisicamente interagire i giocatori, creando le problematiche di cui si è detto innanzi".
Il Governo Monti ha proposto l’abrogazione mentre il Ministero dell’Economia ha messo in evidenza “le difficoltà dei controlli sulla regolarità del gioco e per la prevenzione di eventuali fenomeni illeciti”.
Proprio per questo motivo, onde tutelare l’integrità del gioco ed evitare fenomeni di evasione fiscale e riciclaggio di denaro, durante le trattative con alcuni concessionari presenti, è stato proposto – almeno in una prima fase - l’utilizzo di speciali tavoli che potrebbero monitorare i flussi delle giocate e la regolarità del gioco stesso. Una proposta che potrebbe salvare il movimento del live in Italia. Il rischio abrogazione è dietro l’angolo. C’è l’ostacolo dei costi elevati che presentano questi tavoli che – almeno in parte – funzionerebbero in modo elettronico. La partita è ancora aperta ma tutto è sul filo del rasoio.