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Poker online: è conveniente dividere la liquidità?

poker-online-liquiditaUn mese fa circa, due network di portata mondiale come PartyPoker.com e Revolution Gaming (13esima rete mondiale e prima negli States) hanno intrapreso una politica coraggiosa: dividere la propria liquidità (non dando accesso ai grinder professionisti ad alcuni tavoli low stakes) per preservare l'ecosistema pokeristico.

In poche parole hanno voluto riservare uno schermo di protezione nei confronti dei giocatori occasionali o alle prime armi (definiti in gergo 'fish') per non mandarli in pasto agli squali della rete. I risultati della “segregazione” però sono deludenti, anche se la riuscita dell' operazione dovrà essere valutata nel lungo periodo.

Come detto, nella lobby di PartyPoker.com, certi regular vincenti non hanno accesso a tavoli di cash game low stakes NLHE. Questa politica ha creato molte polemiche all'interno della community pokeristica internazionale, in particolare molte lamentele sono state espresse dai grinder scandinavi (danesi in particolare) che hanno esternato il loro malumore pubblicamente. 

La finalità non è accrescere la liquidità ma preservare le fasce più deboli per poi godere di una maggiore utenza nel lungo periodo. Dopo circa un mese però l'action su PartyPoker.com ne ha risentito e il network ha perso il secondo posto nella speciale classifica di PokerScout, scavalcato addirittura da due concorrenti: iPoker e FullTiltPoker.

Nonostante il debutto di ZyngaPlusPoker (ha circa 111.000 giocatori play for fun e 57.600 di media presenti) sulla rete gestita da Party, il traffico è diminuito del 7%. E' anche vero che non è facile convertire i clienti social di Zynga al mercato real money, però il dato negativo sorprende e il contesto non aiuta: il mercato globale non sta vivendo certo un momento idilliaco (in un anno l'action è calata del 10%).

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La stessa politica è stata intrapresa dalla piattaforma Revolution Gaming Network (di proprietà di Lock Poker) che ha introdotto il sistema “Fair Play Technology” che dividerà i players secondo i livelli di abilità. Anche in questo caso vi è una forma di tutela nei confronti dei nuovi arrivati che non saranno subito aggrediti dai professionisti. PokerScout ha però evidenziato che l'azione ai tavoli è calata del 10% sulla rete di Revolution.

Dati senza dubbio che non inducono all'ottimismo e soprattutto è d'obbligo porsi una domanda:  può un drastico calo dell'action favorire realmente i giocatori (di qualsiasi tipo)?

Un esempio importante arriva da Rational Group che ha sempre cercato di allargare e valorizzare la liquidità della prima room mondiale: PokerStars.com. Con l'acquisizione di FullTiltPoker, si è fatta molta attenzione a non disperdere e dividere i field sui mercati regolamentati europei, non consentendo alla red room di operare in Italia, Francia, Spagna, Belgio ed Estonia.  I dubbi alle nostre domande rimangono, però la strategia del primo gruppo mondiale potrebbe essere emblematica.

Editor in chief
Iscritto all'ordine dei giornalisti da più di 25 anni, vivo a Malta dal 2012, laureato in giurisprudenza, specializzato nello studio dei sistemi regolatori e normativi del settore dei giochi nel Mondo e nella comunicazione responsabile nel mercato legale italiano alla luce del Decreto Balduzzi e del Decreto Dignità (convertiti in legge). Forte passione per lo sport e la geopolitica. Fin da bambino, sfogliando il mitico Guerin Sportivo, sognavo di fare il giornalista sportivo, sogno che ho realizzato prima di passare al settore del gaming online. Negli anni universitari, ho iniziato anche il lungo percorso da cronista in vari quotidiani e televisioni. Dai primi anni 2000 ho lavorato anche nel settore delle scommesse e nel 2010 sono entrato nella grande famiglia di Assopoker per assecondare la mia passione per il poker texas hold'em.
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