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Poker online Italia: perché i tornei sono crollati a settembre, effetto Spin & Go

Nel mese di settembre, i dati sulla raccolta e sulla spesa sono negativi per il poker online in Italia: non solo per il cash game che ci ha abituato ad una flessione costante ma anche per i poker tournaments (MTT e Sit and Go) che nell’ultimo anno avevano presentato un trend incoraggiante. Vediamo i dati.

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TOURNAMENTS IN FLESSIONE

I profitti per gli operatori (spesa per i giocatori) nel cash game sono crollati rispetto a settembre 2014: siamo passati da 8,2 milioni di euro a 6,5 milioni, per una contrazione del 20% dei margini. La raccolta è in caduta libera: 242,2 milioni rispetto ai 330 milioni di un anno fa.

Male anche i poker tournaments, con un calo del 19% (secondo i dati forniti da Agimeg): le entries ammontano a 58,7 milioni di euro rispetto ai 72,5 milioni dello stesso periodo del 2014. I margini nel 2015 sono 5,3 milioni rispetto ai 6,4 milioni di dodici mesi fa.

EFFETTO SPIN & GO AL CONTRARIO

L'anno scorso, di fatto, settembre era stato il primo mese nel quale erano stati contabilizzati gli Spin & Go, dopo il lancio a metà agosto su PokerStars.it. E in quel periodo si registrò un vero boom, con un rilancio in grande stile della raccolta per i poker tournaments che raggiunse picchi record. Svanito l'effetto novità (vista anche la struttura del format di questi sit and go-lotteria) , dopo un anno, era logico attendersi una naturale flessione. Non a caso PokerStars ha introdotto gli Spin ai Micro limiti (0,20 € di buy-in con rake al 10%) e nuovi tornei 3-handed hyperturbo. Questa è la situazione del poker online Italia, al momento. La concorrenza poi di casinò e scommesse (sostenuta anche da campagne marketing importanti) è sempre più pressante, i numeri lo testimoniano.

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BOOM CASINO' E BETTING

Se il poker italiano piange, il gaming online tricolore va alla grande: i giochi da casinò sono cresciuti del 37,3% e con un'impennata del genere è legittimo pensare che una parte della spesa orientata al poker si sia spostata sulle slot, blackjack etc, con una spesa di ben 28,4 milioni. In poche parole, cash game e poker tournaments, in questo momento non arrivano neanche alla metà dei profitti generati dai casinò online autorizzati, sui quali sono concentrati da 3 anni gli investimenti marketing dell’e-gaming.

Stesso discorso vale per il betting: nei primi 9 mesi dell'anno, gli italiani hanno scommesso 3,8 miliardi (!) sugli eventi sportivi con un incremento del 36,7% del trend di mercato. La raccolta a settembre è volata addirittura a +46,5%, ben 513 milioni di euro sono stati puntati dai nostri connazionali.

Sarà un caso, ma l’industria del gioco online da tre anni punta forte su betting e casinò, con un bombardamento a tappeto con spot televisivi e promozioni e gli effetti sono sotto gli occhi di tutti, con incrementi della spesa dei giocatori superiori al 30%.

Editor in chief
Iscritto all'ordine dei giornalisti da più di 25 anni, vivo a Malta dal 2012, laureato in giurisprudenza, specializzato nello studio dei sistemi regolatori e normativi del settore dei giochi nel Mondo e nella comunicazione responsabile nel mercato legale italiano alla luce del Decreto Balduzzi e del Decreto Dignità (convertiti in legge). Forte passione per lo sport e la geopolitica. Fin da bambino, sfogliando il mitico Guerin Sportivo, sognavo di fare il giornalista sportivo, sogno che ho realizzato prima di passare al settore del gaming online. Negli anni universitari, ho iniziato anche il lungo percorso da cronista in vari quotidiani e televisioni. Dai primi anni 2000 ho lavorato anche nel settore delle scommesse e nel 2010 sono entrato nella grande famiglia di Assopoker per assecondare la mia passione per il poker texas hold'em.
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