Sulla storica sentenza ‘Costa Cifone’ della Corte di Giustizia Europea a favore di due Ctd (centri trasmissione dati) collegati al bookmaker straniero Stanleybet, scende in campo anche la Corte di Cassazione che ha circoscritto l’ambito di applicazione del provvedimento solo ai soggetti discriminati dalla normativa italiana, in altre parole a tutti quei bookies “esclusi dai bandi di gara”.
Il pronunciamento della Suprema Corte italiana rafforza la posizione della società britannica (che opera con licenza maltese) ma restringe la rosa degli operatori stranieri che potranno godere dei benefici della decisione della CGE nei prossimi mesi.
Ctd Palermo
Il caso riguarda un’agenzia di raccolta scommesse di Palermo collegata al book austriaco CBM e posta sotto sequestro preventivo, a seguito del decreto del 17 maggio 2011 disposto dal Gip del Tribunale del capoluogo siciliano. Successivamente il tribunale del riesame ha confermato la decisione del giudice per le indagini preliminari. Il titolare dell’agenzia ha presentato ricorso in Cassazione sollevando dubbi sulla legittimità della normativa italiana rispetto ai principi stabiliti dagli artt. 43 e 49 del Trattato CE, riguardanti la libertà di stabilimento e di prestazione dei servizi all’interno della Comunità Europea.
Normativa italiana ok
La terza sezione penale della Corte ha convalidato la fondatezza del sequestro preventivo riguardo al caso di specie, ribadendo: “la normativa italiana che sottopone a concessione ed autorizzazione di polizia la raccolta di scommesse non è in contrasto con le norme del Trattato Ue, essendo finalizzata alla tutela di interessi di ordine pubblico quali la limitazione e il controllo del giuoco d’azzardo e l’impedimento alle infiltrazioni della criminalità organizzata e alle operazioni di riciclaggio”.
Stanleybet regolare
La Cassazione però sposa in linea di principio la sentenza ‘Costa Cifone’, ribadendo la legittimità dei Ctd Stanleybet. Lo stato italiano "non può applicare sanzioni penali per l'esercizio di un'attività organizzata di raccolta di scommesse senza concessione o autorizzazione di polizia a persone legate a un operatore che era stato escluso dalle gare pertinenti in violazione del diritto dell'Unione".
Sentenza CGE: ambito limitato
La Corte specifica quindi che le sanzioni penali dovranno essere applicate nei confronti delle “società operanti in ambito comunitario, munite di concessione o autorizzazione nel paese di origine che non siano state arbitrariamente escluse in Italia dalla gara per la assegnazione delle concessioni oppure poste in una situazione tale di svantaggio da ritenersi che sia stato loro impedito di partecipare alla gara in condizioni di parità con gli altri concorrenti”.
Poker online
Le motivazioni potrebbero aprire ulteriori querelle legali per quanto riguarda gli operatori online stranieri (.com) che accettano gioco da residenti italiani senza le necessarie autorizzazioni AAMS. Secondo il punto di vista della Corte, la normativa restrittiva può essere applicata solo se le società sono state 'discriminate'. Per quanto concerne il poker online e gli altri giochi telematici, i Monopoli di Stato hanno però dato la possibilità a tutti gli operatori comunitari di acquisire una regolare concessione (il bando ne ha previste 200 nuove). Non a caso anche Stanleybet si è aggiudicata una concessione AAMS per la raccolta del gioco in rete.