Metti insieme il principale operatore di social games (con 30 milioni di utenti attivi al mese solo per il poker) e uno dei colossi per eccellenza di Las Vegas ed il gioco è fatto.
Stiamo parlando della trattativa serrata tra Zynga e Wynn Resorts che potrebbero sviluppare una nuova e ambiziosa piattaforma real money per il texas hold'em. C’è anche chi ha già ipotizzato un nuovo brand: Wynnga.
Sarà difficile vedere in tempi brevi una legge federale negli USA ma in alcuni stati (New Jersey e Nevada) presto il poker online sarà riconosciuto come legale.
D’altronde il Dipartimento di Giustizia aveva già dato semaforo verde al texas hold’em, grazie all’interpretazione permissiva del wire act.
In questo modo Steve Wynn, dopo aver fallito l’anno scorso la joint-venture con PokerStars.com a causa del black-friday, questa volta sembra intenzionato a concludere la trattativa con Zynga Poker, la celebre software house che è riuscita a crearsi uno dei database più ambiti dell’e-gaming, grazie al suo network play for fun su Facebook.
Per il New York Post i colloqui tra le parti sono in fase avanzata.
Zynga sta pensando ad un’operazione simile anche in Gran Bretagna, in particolare per il mercato del betting. Tra i potenziali partner i due celebri e storici bookmakers William Hill e Ladbrokes.
Tornando negli States, se Steve Wynn continua a far parlare di sé, non è da meno il re di Atlantic City, il celebre Donald Trump.
La vecchia volpe newyorkese non sta certo a guardare: secondo il Times, sta studiando con 888 Interactive la possibilità di sviluppare una joint venutre per il mercato a stelle e strisce. Il problema è che la stessa 888 ha già un accordo con Caesars Entertainment per il Nevada.
Trump, con ogni probabilità, insieme al socio Marc Lasry (gestore di un hedge fund a Wall Street), punterà soprattutto sul New Jersey dove ha già due licenze e potrebbe siglare un deal esclusivo per quello stato.