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Casinò: quanto guadagna un croupier? E' possibile trovare impiego in Italia o all'estero?

Quanto guadagna in media un croupier? E' possibile lavorare in un casinò in Italia o è meglio andare all'estero? In diverse occasioni i nostri lettori ci hanno contattato sui social o per mail, per capire se c'era spazio per loro nel mondo del gaming, considerando la crisi economica che si sta vivendo in questo momento nel nostro amato paese. Tante domande diverse, tutte per capire le opportunità di trovare un impiego.

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Jonathan Iozza con il mitico Scotty Nguyen

Iniziamo questo percorso dai casinò. Come noto in Italia esistono quattro sale da gioco autorizzate, da anni in crisi profonda. Per questa ragione, ma anche per altre (non è la sede d'analisi opportuna), è difficile per un "comune mortale" riuscire a farsi assumere da un casinò italiano.

 

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Per chiarirci le idee su questo mondo, abbiamo chiesto lumi a Jonathan Iozza che, con il fratello Jerome, gestisce a Roma la scuola per croupier Jegas Italia ed è in contatto con molti manager che gestiscono casinò in tutto il mondo.

Iozza ci conferma che i nostri sospetti sui casinò italiani sono più che fondati: "se un giovane vuole fare il croupier è inutile che provi con un casinò italiano, non assumono". Su questo punto Jonathan non ci dà spazio di manovra e non vuole neanche entrare nel merito delle ragioni. Ogni giorno si confronta con sale da gioco di tutto il mondo che hanno esigenze di assumere nuovo personale, quindi è una fonte molto attendibile.

Estero: UK prima tappa

"Il mestiere di croupier si fa all'estero". Chi inizia questa carriera ne deve essere consapevole, magari con qualche rara eccezione per i dealer di poker, visto l'alto numero di tornei che si organizzano in Italia durante tutto l'anno.

"La prima esperienza, nel 90% dei casi, va fatta in Gran Bretagna (almeno 12 mesi) in modo da imparare bene il mestiere e l’inglese, dopo questa esperienza si apriranno tantissime altre opportunità come le navi da crociera, la Svizzera o altro".

Vi sono numerosi esempi viventi di persone ambiziose che sono riuscite a far carriera all'interno di casinò esteri, diventando anche direttori di casinò, partendo proprio dalla gestione diretta dell'action ai tavoli. C'è insomma la possibilità di crescere professionalmente: "I più motivati, i meno polemici e chi ha la passione per questo mondo, possono sognare un giorno di diventare anche manager".

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Come è cambiato il mestiere negli ultimi decenni?

"20 anni fa era un lavoro che in pochi conoscevano, poi con il tempo sempre più italiani si sono dedicati a questo mestiere, un pò perché purtroppo con la crisi, le persone cercano occupazioni alternative ed anche perché a noi italiani piace molto il mondo del gioco d’azzardo e quindi ci si informa e si scopre che questo è un lavoro che non conosce crisi, ma si può svolgere solo all’estero".

Per Jonathan il mestiere di croupier ha tanti aspetti positivi: "Se avete questa passione sarà il lavoro più bello del mondo! Avrete modo di viaggiare tantissimo sopratutto i ragazzi e le ragazze che decideranno di fare un'esperienza sulle navi".

E gli aspetti negativi, quali sono?

"Non esistono domeniche o giorni di festa, quando le altre persone si divertono o riposano, voi dovete lavorare".

Che tipologia e target di persone si rivolge a voi per ricevere formazione ed ambire a lavorare all'interno di un casinò?

"C'è il ragazzo ventenne che ha voglia di lavorare all'estero, imparare un mestiere e apprendere le lingue, viaggiando tanto, ma riceviamo - sempre più di frequente - interesse anche da persone adulte (30, 35 anni ed anche di più) che non hanno lavoro ed hanno voglia di iniziare una nuova vita".

Quali sono i requisiti per fare il croupier?

"Bisogna avere il casellario giudiziario pulito e non essere daltonici".

Arriviamo alla domanda fatidica: all'estero quanto può guadagnare un croupier?

"Per il primo contratto di lavoro dipende: in Gran Bretagna, la media è di circa 1.500/1.600 euro al mese. Ci sono delle location dove si guadagna di più ma naturalmente è più difficile entrare, anche se non impossibile. Ma la base di partenza è questa. Si arriverà a guadagnare bene solo con pazienza dedizione ed anche tanta passione nel tempo".

Editor in Chief Assopoker. Giornalista e consulente nel settore dei giochi da più di due decenni, dal 2010 lavora per Assopoker, la sua seconda famiglia. Ama il texas hold'em e il trading sportivo. Ha "sprecato" gli ultimi 20 anni della sua vita nello studio dei sistemi regolatori e fiscali delle scommesse e del gioco online/live in tutto il Mondo.
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