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Rivoluzione nel mercato dei casinò: offerte miliardarie di Entain (partypoker) e Blackstone

La pandemia ha cambiato la geografia del gioco terrestre in modo irreversibile. E così alcune delle catene di casinò più celebri sono destinate ad essere messe sul mercato.

Las Vegas Sands venduta per oltre $6 miliardi ad Apollo

Nel 2021, la morte di Sheldon Adelson ha indotto gli azionisti di maggioranza di Las Vegas Sands a vendere tutte le sale, gli hotel e le proprietà di Las Vegas: il celebre e famoso Venetian sulla Strip, The Palazzo ed il centro Congressi sono passate per oltre 6,25 miliardi di dollari (4 miliardi cash) a Vici Properties e ai fondi che fanno riferimento a Apollo Global Management (proprietario di Lottomatica).

Miriam Adelson (la moglie) ed i suoi soci - per il momento - conservano gelosamente le chiavi degli hotel-casinò di Macao che, fino ad ora, hanno permesso alla società di accumulare profitti record.

Notizia di questi giorni è che Las Vegas Sands potrebbe non essere l'unica catena ad essere ceduta nel 2021.

Entain: $1 miliardo per Olympic Entertainment

Il gruppo Entain (proprietario di partypoker, Bwin, Ladbrokes, Gala Group, Corl Eurobet etc) è seriamente intenzionata a fare un super investimento nei mercati dei casinò dei paesi baltici e sta preparando un'offerta da un miliardo di dollari per acquistare Olympic Entertainment che possiede sale in Estonia, Lettonia, Lituania, Slovacchia e Malta (Casinò Malta a San Giuliano che è la sede del Battle of Malta).

E' inoltre proprietaria di Slottery Las Vegas, brand che controlla parecchie sale VLT nel milanese e a Como.

 

Crown in vendita: Blackstone ha offerto 8,4 miliardi di dollari australiani

Dalla Lombardia ci spostiamo in Australia, dove è in vendita un brand storico: si tratta di Crown Resort, marchio che per i pokeristi fa rima con Aussie Millions (il Crown di Melbourne è la sede storica).

Il Crown Resort fu fondato nel 2007 dalla balena Kerry Packer che stufo di perdere milioni di dollari ai tavoli di blackjack e di roulette in tutte le sale high stakes del mondo, decise di aprire dei suoi casinò. Packer è una sorta di Berlusconi australiano ed ebbe la forza finanziaria e mediatica di rendere le sue proprietà molto attrattive per gli australiani ed i turisti.

Il figlio, James Packer è stata la mente di Crown negli ultimi anni.  Ma le belle favole finiscono e sotto la gestione del figlio le cose sono cambiate.

Travolti da diversi scandali (ha problemi in quasi tutti gli stati australiani con accuse anche gravi) alla fine i casinò della famiglia Packer sono finiti nelle mire degli squali di Wall Street che hanno annusato "sangue" nelle acque costiere dell'Oceano. Ed è tornato alla carica il fondo di private equity Blackstone con una proposta per acquisire tutte le azioni rimanenti dell'operatore terrestre australiano.

La nuova offerta valuta Crown circa 8,46 miliardi di AUD (€ 5,43 miliardi) e vedrebbe Blackstone pagare $ 12,50 in contanti per ogni azione Crown.

Blackstone detiene attualmente una partecipazione del 9,99% in Crown. Questa è la terza offerta. Per due volte la famiglia Packer ha detto di no.

Per Crown oggi la sfida principale sarà quella di mantenere le licenze attive ma non sarà facile con i governi locali. Quello che è certo è che dovrà tagliare i ponti con gli junkets cinesi ed avere una politica sul riciclaggio molto rigorosa.

Editor in chief
Iscritto all'ordine dei giornalisti da più di 25 anni, vivo a Malta dal 2012, laureato in giurisprudenza, specializzato nello studio dei sistemi regolatori e normativi del settore dei giochi nel Mondo e nella comunicazione responsabile nel mercato legale italiano alla luce del Decreto Balduzzi e del Decreto Dignità (convertiti in legge). Forte passione per lo sport e la geopolitica. Fin da bambino, sfogliando il mitico Guerin Sportivo, sognavo di fare il giornalista sportivo, sogno che ho realizzato prima di passare al settore del gaming online. Negli anni universitari, ho iniziato anche il lungo percorso da cronista in vari quotidiani e televisioni. Dai primi anni 2000 ho lavorato anche nel settore delle scommesse e nel 2010 sono entrato nella grande famiglia di Assopoker per assecondare la mia passione per il poker texas hold'em.
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