"Se ai direttori del casinò non piace perdere, che cambino mestiere e vadano a vendere gli ortaggi", parole e musica del Dottor Richard Jarecki negli anni 60 spauracchio di diverse sale da gioco.
A Sanremo lo ricordano ancora. Farebbero bene a conservare una sua foto, non per identificare con maggiore facilità il suo fantasma (è scomparso nel 2018 a Manila nelle Filippine) ma per la durissima lezione inferta a manager e croupier. Da tenere a mente, perché basta un'inclinazione sbagliata di pochi centimetri del pavimento per rovinare una semestrale della sala da gioco. Può sembrare incredibile ma queste storie si sono ripetute anche nei primi anni duemila in altri casinò.
In questo Articolo:
- 1 Richard Jarecki: il suo metodo alla roulette
- 2 Jarecki a Sanremo e il Casinò chiude per 2 settimane nel 1969
- 3 La bugia sul Super-Computer
- 4 Il Casinò di Sanremo perse 600 milioni di lire perché tutti i gamblers lo imitavano
- 5 Richard Jarecki: la sua storia, una vita tra le difficoltà
- 6 Presi di mira i casinò europei
- 7 Roulette: perché bisogna giocare con testa e responsabilità
Richard Jarecki: il suo metodo alla roulette
Nel 1969, il Dottor Jarecki fece un giro a Montecarlo con la moglie, non era casuale la sua visita di cortesia al casinò del Principato. I suoi collaboratori, che giravano per le sale da gioco del Vecchio Continente, segnalavano le strane frequenze delle uscire di alcune roulette. Si annotavano gli esiti di migliaia di lanci. Non era così facile capirlo ma quando c'era la frequenza giusta, arrivava il Dottor Richard a sistemare i conti.
A Monaco, gli bastarono poche ore per vincere migliaia di franchi. La direzione del casinò non esitò a farlo accomodare fuori dalla sala, nonostante il suo metodo fosse legale. Avevano già avuto brutte esperienze con gamblers così skillati.
Jarecki a Sanremo e il Casinò chiude per 2 settimane nel 1969
Così, dalla Costa Azzurra si spostò nella vicina riviera ligure e prese di mira Sanremo, dove si accorse che nel casinò locale esistevano diverse roulette europee con inclinazioni particolari, piccoli difettucci che però rivelavano delle frequenze costanti nelle uscite di alcuni numeri o settori.
Siamo negli anni ’60 e le sale da gioco ancora non avevano piena consapevolezza che alcune ruote fossero difettate e che, c’era un ristretto numero di gamblers professionisti che ne erano a conoscenza. Anche in questo caso, un suo collaboratore aveva segnalato – in particolare – una roulette “generosa”. A Montecarlo aveva colpito durissimo in poche ore con la moglie, a Sanremo adottò una strategia di puntate più conservative.
La Direzione si trovò spiazzata: fin dal primo giorno portò a casa la bellezza di 120 milioni delle vecchie lire, un vero patrimonio nel 1969. Non sapendo che pesci prendere, l’amministrazione rivierasca decise per una sospensione temporanea di due settimane per capire cosa fare e indagare. Alla riapertura si ripresentò alla porta e rivinse parecchi soldi.
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"Se ai direttori del casinò non piace perdere, che cambino mestiere e vadano a vendere gli ortaggi",
Richard Jarecki
La bugia sul Super-Computer
Richard Jarecki cercò di usare anche la stampa per dissuadere e condizionare il casinò, sostenendo che il suo metodo fosse legale, ed era così, il suo metodo era legittimo ma aveva un difetto: avrebbe mandato in rovina il casinò in un arco di tempo molto breve. Purtroppo questa è la grossa ingiustizia nel rapporto tra giocatori e sale da gioco.
Si inventò che si annotava l’uscita dei numeri e poi mandava quanto raccolto a Londra dove faceva rielaborare tutto a un super-computer. In realtà, non esisteva alcun software e calcolatore elettronico, era un bluff. Per lui e i suoi uomini era molto più semplice accorgersi del difetto di una roulette e sbancare il casinò. Siamo nell’epoca nei quali la stampa subiva il fascino dei computer e diede grande risalto alla sua storia.
L’amministratore delegato del tempo del Casinò di Sanremo lo definì “una minaccia per tutte le sale d’Europa, spero non ritorni più”.
Il Casinò di Sanremo perse 600 milioni di lire perché tutti i gamblers lo imitavano
Lui continuò a martellare la roulette difettosa. La spostarono se ne accorse e la riconobbe in un’altra stanza: altri soldi vinti.
Il problema non era rappresentato solo dal Dottor Jarecki ma da tutti i giocatori che puntavano oramai i suoi stessi numeri: alla fine al casinò costò più di 600 milioni di lire. Una somma che con le rivalutazione (tenendo conto dei tassi d’interesse legali) oggi sarebbe pari a 5,72 milioni di euro.
Richard Jarecki: la sua storia, una vita tra le difficoltà
La direzione di Sanremo fu costretta a impedirgli l’accesso, ma per lui non era una novità, era abituato alle difficoltà. Nato nella Germania nazista nel 1931 da una famiglia ebrea e di origini polacche, dovette fuggire con i genitori negli Stati Uniti. E’ cresciuto nel New Jersey e si è laureato in medicina sia alla Duke University che in Germania. Con il fratello (che divenne miliardario) commerciava metalli preziosi.
Appassionato di gambling, con la moglie Carol negli anni ’60 frequentava le case da gioco europee e si annotava i numeri usciti con maggiore frequenza. Teneva traccia di migliaia di giri di rulla.
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Presi di mira i casinò europei
Capì fin da subito che certe macchine subivano l’usura del tempo e diventavano leggermente difettose, ma a un occhio attento sembravano perfette e il gioco del tutto casuale. Preferì prendere di mira i casinò europei per due ragioni: prima di tutto erano dotati di roulette francesi (con un solo zero e il vantaggio della casa è del 2,7%) e non di roulette americane (con doppio zero e house edge del 5,26%) quindi per i giocatori c’erano maggiori margini percentuali. Inoltre le sale di Atlantic City e di Las Vegas non perdevano tempo nel bannare i giocatori vincenti. In Europa i casinò erano più lenti nel reagire.
Puoi leggere la nostra guida sintetica sulle roulette francesi e americane
Uno degli aspetti più interessanti è l’istinto e la memoria di Jarecki. Quando spostavano una roulette da una stanza a un’altra del casinò lui se ne accorgeva dopo poco tempo.
E’ stato uno dei primi giocatori con il bollino rosso che fece scattare l’allarme nelle sale da gioco sulla manutenzione e i difetti di fabbricazione delle ruote. Ma come vi abbiamo raccontato di recente con la Banda del Ritz, anche nel 2004, l’industria dei casinò di Londra era ignara delle conseguenze che potevano avere lievi difetti delle roulette. Può sembrare incredibile ma è così.
Roulette: perché bisogna giocare con testa e responsabilità
Un'avvertenza importante: non fatevi condizionare dalle imprese del Dottor Jarecki. Viviamo in contesti storici ben differenti. Oggi il settore dei casinò è ben consapevole dei vari difetti delle roulette ed ha posto rimedio in modo molto efficace, è difficile oggi sentire storie come queste. Oramai c'è stata un'evoluzione dell'industria che è molto più consapevole e meno superificale rispetto al passato nell'approccio alla gestione dei giochi. Anche per questa ragione bisogna sempre essere responsabili ai tavoli. Il bando ha sempre un edge e nel lungo periodo eserciterà questo vantaggio matematico. Giocate con prudenza!
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