Chris Ferguson, tornato a farsi vedere ad un torneo di poker in occasione delle WSOP 2016, è stato tra i protagonisti dello scandalo – con conseguente caduta – di Full Tilt Poker. L’ex Red Room, tuttavia, si trascinava dietro un processo ben prima del Black Friday: il Kennedy vs Ferguson.
La battaglia legale dovrebbe essersi risolta definitivamente a vantaggio di Chris Ferguson – che, lo ricordiamo, faceva parte del board di Full Tilt – dopo che la Corte d’Appello della Carolina ha rigettato la richiesta di riapertura del caso da parte dell’accusa.
Kennedy vs Ferguson: facciamo un passo indietro
Cerchiamo di capire di che cosa stiamo parlando ricostruendo la vicenda. Nell’ottobre del 2009, Lary Kennedy e Greg Omotoy hanno fatto causa a Full Tilt Poker, dopo che la room aveva chiuso l’account della professionista, confiscandole $80.000
Secondo la poker room, la Kennedy aveva fatto uso di bot e aveva utilizzato l’account di Omotoy: sebbene la giocatrice ammise il multi-accounting, negò l’uso di bot e anzi rigirò l’accusa nei confronti di Full Tilt Poker, facendo causa anche per frode, violazione del Racketeer Influenced and Corrupt Organisations Act, concorrenza sleale, calunnia e diffamazione.
I legali della Kennedy sostenevano che Full Tilt Poker avesse indotto le persone a giocare in maniera fraudolenta, promettendo che il poker non fosse gioco d’azzardo, che non avrebbero giocato contro l’intelligenza artificiale e che il denaro depositato sarebbe stato al sicuro.
Nel corso degli anni, dopo lo scandalo di Full Tilt Poker, la causa ha cambiato pelle, diventando in pratica una class action. Per un problema burocratico non risolto nei tempi necessari, il giudice della Corte Suprema di Los Angeles aveva chiuso il caso, che i legali della Kennedy hanno tentato di riaprire invano
Chris Ferguson: che fine ha fatto?
Una vittoria, questa, per un Chris Ferguson che sembrava in procinto di tornare a frequentare i circuiti live, dopo l’apparizione alle World Series of Poker 2016, e che invece da allora è tornato nell’ombra.
Difficile dire se ‘Jesus’ abbia voluto semplicemente tastare il terreno e valutare l’impatto di un suo ritorno sotto la luce dei riflettori (non propriamente positivo), o se invece abbia esaurito il suo bankroll proprio in occasione delle ultime WSOP.