Negli ultimi anni Daniel Cates ha dimostrato più volte un certo interesse verso il poker nell'Europa dell'Est. Merito della grande amicizia con il ricco gambler ceco Leon Tsoukernik, proprietario del King's Casino di Praga e giocatore amatoriale di poker in grado di accendere le partite high stakes live di Praga. Come Peter Eastgate, anche Cates era stato invitato alle WSOPc della Georgia e anche lui ha accettato. Pokerlistings.com lo ha intercettato e Dan ha accettato di buon grado di farsi intervistare, rilasciando le consuete dichiarazioni un po' naive e scottanti, simili a quelle che fece a Joe Ingram su Tom Dwan e lo stato delle sue finanze.
"Jungleman12" ha iniziato proprio da "durrrr", tornando su un argomento discusso da anni: la Durrrr Challenge. "Spero che si arrivi a una conclusione", ha dichiarato laconico. "Tom dice di volerla finire ed è consapevole delle penalità in caso di abbandono, quindi credo che prima o poi si tornerà a giocare. Ma al momento è occupato con alcune faccende personali, quindi non so proprio quando. Non è stata fissata una deadline, anche se avremmo dovuto. Magari lo faremo. A me importa ancora molto del challenge. Voglio vincerlo, io gioco per vincere".
Sfide come questa sembrano ormai essere un capitolo chiuso nella storia del poker e il fatto che il duello tra due big come Dwan e Cates si prolunghi da così tanto tempo fa pensare a un cambiamento irreversibile. Dan è d'accordo e spiega i motivi per cui, secondo lui, non ci sono più sfide del genere online: "Oggi è più dura fare grossi challenge perché è più difficile fare soldi rispetto a una volta. Io stesso potrei sfidare qualche giocatore di adesso, ma dovrei pensarci a lungo. Non avanzerei quote o proposte se non fossi certo di poter vincere".
Da queste parole sembra chiaro che il livello online a certi stakes si sia indurito notevolmente. Per questo motivo Cates è sempre più orientato al poker live: "Full Tilt è ormai morto da secoli. Ci sono anche meno partite alte su Pokerstars, quindi sembra che i giochi high stakes stiano morendo. C'è qualcosa su Microgaming, ma niente di molto alto. Ci sono meno fish oggi e il poker live è molto più semplice dell'online, ma è anche più lento, quindi è più difficile essere incisivi. Il trend comunque sarà questo, a meno che le poker room online riescano a far arrivare nuovi fish. Ad esempio, se l'India aprisse all'online aiuterebbe molto".
Anche se appare sfiduciato dalla dimensione online del poker, "Jungleman12" continua a grindare e a seguire i risultati dei top reg. A tal proposito, rivela chi sono i più forti: "Non sono così presuntuoso da ritenermi tra i migliori, purtroppo. Ben Tollerene è molto forte nel PLO e Ben Sulsky sta andando molto bene ultimamente. Credo che "OTB_redbaron" sia uno dei più sottovalutati. Il suo approccio ai tavoli full ring di No-Limit Holde'm è probabilmente migliore di chiunque altro. Anche Ike Haxton è molto bravo. La parte matematica è sempre corretta, almeno dal mio punto di vista. Viktor Blom è un buon giocatore. Se lo becchi nei suoi giochi preferiti è uno dei più difficili da battere".
Infine, Jungleman12 ha rivelato di essersi anche dedicato al coaching, spiegando qual è il costo delle sue lezioni e a chi è rivolto il suo insegnamento: "1.000$ all'ora è un rate normale per me, ma tutto dipende dal livello di gioco dello studente. Direi che quel prezzo può andare bene a chi gioca il 2$/4$ o il 3$/6$". Volete imparare qualcosa da uno dei migliori giocatori di heads-up cash game al mondo? Ora sapete quanto dovreste sborsare per ricevere i preziosi consigli di Dan "jungleman12" Cates.