Qualche mese fa vi abbiamo raccontato una vicenda assurda che vedeva coinvolti un giocatore professionista di poker italiano e Banca Etica. Questo istituto finanziario si era rifiutato di aprire un conto al poker player perché non accettava denaro proveniente dai tavoli, senza fare alcuna distinzione tra giochi da casinò e giochi di abilità. Il pro italiano ha dovuto accettare a malincuore questa decisione, una rassegnazione che in queste ore sta colpendo anche il più noto giocatore di poker al mondo: Daniel Negreanu.
Kid Poker ha infatti comunicato attraverso il suo account Twitter che la sua banca - Bank of America - ha improvvisamente deciso di chiudere tutti i conti correnti intestati a suo nome. Il motivo? A quanto pare l'istituto finanziario non ha più alcuna intenzione di offrire i suoi servizi a una persona che si guadagna da vivere con il poker.
Apparently Bank of America no longer wants my business. They are closing all my accounts because I put too much money in them from poker???
— Daniel Negreanu (@RealKidPoker) 23 Dicembre 2015
Si tratta di una motivazione quanto meno curiosa considerando che il professionista canadese era loro cliente da anni. Oltretutto è verosimile che le movimentazioni sul conto di Daniel Negreanu non siano tanto legate al poker giocato, quanto alla ricca sponsorizzazione che lo lega a Pokerstars e che gli consente di incassare un importante assegno mensile.
Tuttavia, Daniel non si è arreso a questa "sentenza" e ha deciso di investigare sulla ragione precisa che ha portato alla chiusura dei suoi conti correnti dopo tutti questi anni. Sempre via Twitter ha comunicato che alla base ci sarebbe la cosiddetta "Operation Chokepoint", un'iniziativa governativa che fa pressione sulle banche per isolare i clienti legati economicamente ad aziende che hanno avuto problemi con il governo a stelle e strisce. Secondo alcuni, sarebbe in realtà un'offensiva di Obama verso tutte le aziende non gradite alla sua amministrazione: in passato sono stati colpiti anche produttori di armi e carbone.
A quanto pare Pokerstars rientra in questa black list a causa degli anni in cui offriva il gioco negli USA senza licenza. Nonostante il Black Friday, le salatissime multe pagate al DOJ (Department Of Justice) e tutti gli sforzi che sta mettendo in campo per ottenere una licenza legale negli Stati Uniti (è già arrivata in New Jersey), nell'ottica dell'"Operation Chokepoint" Pokerstars resta un'azienda con la quale le banche americane non devono aver nulla a che fare.
Non a caso, sono stati tanti i poker pro a rispondere al Tweet di Negreanu raccontando vicende simili. Doug "WCGRider" Polk ha detto: "Mi hanno bloccato 700-800.000$ e non mi hanno detto un ca**o per due mesi. È ora di cambiare banca". Lo scommettitore professionista Haralabos Voulgaris ha aggiunto: "Tutti i tuoi conti correnti vengono chiusi non appena realizzano che giochi a poker". Anche il Supernova Elite Ankush "pistons87" Mandavia è intervenuto, dicendo di essere stato "bannato a vita" dalla sua banca senza spiegazioni e preavviso.
Ovviamente si tratta di una misura che esiste soltanto negli Stati Uniti, dove Pokerstars ha avuto dei problemi in passato che evidentemente si ripercuotono ancora oggi nonostante la sua posizione sia stata chiarita e risolta con il DOJ.
Come se la chiusura del conto non bastasse, Daniel ha anche comunicato che la sua Mastercard è stata cancellata. Questa volta il canadese lo ha fatto con un po' di ironia per sdrammatizzare una situazione sicuramente poco piacevole: "Mastercard ha cancellato la mia carta di credito per nessuna ragione... E sono ricco! Quanto sono stupidi? Haha".
Ironico, ma come dargli torto? Stiamo pur sempre parlando del giocatore più vincente nella storia dei tornei dal vivo, uno che ha incassato circa 32 milioni di dollari lordi in carriera... L'impressione è che a perderci da questa vicenda siano soprattutto Bank of America e Mastercard.