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Doyle a Negreanu: “Sei il più forte di tutti, smettila di insegnare a vincere a poker!”

Fin da quando sono usciti i primi libri di strategia sul poker, si è accesa una forte discussione nella comunità dei professionisti del poker: è giusto rivelare i segreti di un gioco vincente al mondo intero?

Questo argomento è diventato ancora più dibattuto con l’avvento del poker online, che ha portato con sé centinaia di coach da ogni parte del mondo e soprattutto un numero enorme di risorse gratuite per imparare a giocare a poker ottimamente. Oggi chiunque può diventare competitivo affidandosi ai video su YouTube, agli articoli di strategia, alle sessioni dei pro su Twitch e al commento tecnico durante le dirette streaming di final table importanti.

Il mondo del professionismo è spaccato a riguardo, oggi più che mai. E nella discussione è intervenuto anche Doyle Brunson, uno che in passato era stato accusato di aver svelato troppi segreti attraverso i suoi due libri.

Doyle Brunson

Doyle Brunson e quel rimpianto sui due Super System

Doyle non si era mai nascosto di fronte alla accuse, ma anzi, aveva ammesso di aver compiuto un errore: più volte ha dichiarato che, potendo tornare indietro, non avrebbe pubblicato i suoi libri “Super System” e “Super System II” o almeno non con tutte quelle informazioni. Nel tempo, infatti, Brunson si è reso conto di aver permesso a troppe persone di diventare pro. Quelle stesse persone che poi si sono sedute al suo stesso tavolo, rendendogli più difficile vincere.

Doyle si pente della sua eccessiva apertura, motivo per cui ha voluto mettere in guardia Daniel Negreanu dal commettere lo stesso errore.

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Doyle a Kid Poker: “Basta educare le persone”

Kid Poker ha postato un video sul suo account Twitter nel quale ha annunciato l’inizio di un corso di coaching. Non appena letta la notizia, Doyle ha dato un consiglio al giovane collega.

Daniel, sei il più forte giocatore di tornei al mondo. Perché devi educare le persone? Non fare lo stesso errore che feci io con Super System. Io almeno posso giustificare il mio coaching dicendo di aver creato una nuova generazione di giocatori, e ne avevamo un grande bisogno all’epoca. Ma oggi ci sono già tanti giocatori…”

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Ovviamente questo tweet ha scatenato molte critiche nei confronti dell’85enne. Daniel ha invece risposto in maniera più diplomatica: “Come ben sai, io posso insegnare qualcosa, ma poi è tutta un’altra questione se le persone applicheranno o meno ciò che hanno imparato“.

Daniel Negreanu

L’elogio di Doyle Brunson ad Erik Seidel

Doyle non ha più replicato ma ha invece spostato l’attenzione su Erik Seidel. Il suo ultimo tweet è infatti un bell’elogio nei confronti del collega, incontrato nell’ultimo torneo della sua vita (il Championship di Deuce-to-Seven chiuso in sesta posizione)

“C’è una cosa che ho imparato giocando quest’ultimo torneo: Erik Seidel è ancora uno dei migliori giocatori di poker al mondo. È stato card dead per tutto il tempo ma ha giocato in maniera straordinaria, gestendo in modo chirurgico il suo short stack. Quando mi sono ritrovato short al final table cercavo di pensare a come aveva giocato lui…”

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