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Fedor Holz: “Chi vince a poker può diventare un ottimo trader, nel trading non sanno cosa sono i veri swing”

Nel corso della sua chiacchierata con Doug Polk, Fedor Holz non ha parlato soltanto delle sue location preferite per giocare a poker. Il fortissimo professionista residente a Vienna ha anche affrontato l’argomento a cui tutti sembrano interessati: il suo ritiro prematuro dal poker.

Dopo aver vinto più di 20 milioni di dollari nei tornei dal vivo nei primi 9 mesi del 2016, il tedesco disse basta: aveva incassato abbastanza denaro da non ritenere più necessario continuare a giocare per guadagnarsi da vivere. Holz specificò che non avrebbe abbandonato completamente il poker, ma avrebbe diminuito drasticamente il volume di gioco. Così avrebbe potuto dedicare la maggior parte del suo tempo ad alcuni progetti imprenditoriali e attività lavorative che non hanno nulla a che vedere con le carte.

Fedor Holz e l’esperienza da trader

Abbiamo già detto della sua start-up Primed Mind, ma tra le tante aree esplorate da Fedor nell’ultimo anno (dopo aver smesso di grindare) c’è anche il trading. Durante il podcast con Polk, Holz ha ammesso di aver provato la transizione dal poker al trading.

“Ho letto un sacco di libri sull’argomento, ho conosciuto tanti trader”, ha spiegato. “Sono entrato in una compagnia di trading, ho fatto un mese di prova e mi hanno offerto un lavoro“.

Poco dopo aver lasciato i tavoli da gioco, Fedor aveva già in mano un’offerta di lavoro come trader. Un’offerta che ha rifiutato senza pensarci due volte:

“Alla fine non avevo alcuna intenzione di lavorare lì, perché era esattamente la stessa identica situazione del poker. Se sei bravo a poker, sei quasi sicuramente bravo anche nel trading“.

Trading e poker simili, ma i giocatori di poker hanno una marcia in più

Questa conclusione deriva da ciò che ha potuto osservare nelle poche settimane in cui ha lavorato per la compagnia di trading. Se è vero che sono richieste abilità specifiche diverse nei due settori, Fedor ritiene che sia imprescindibile avere lo stesso approccio per avere successo. In particolar modo, crede che sia fondamentale avere la giusta propensione al rischio e un mindset di ferro nei periodi negativi. In questo senso, chi ha giocato a poker ad alti livelli parte molto avvantaggiato quando inizia a tradare.

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“Se giochi contro qualcuno agli High Stakes, che sia torneo o cash game non ha importanza, sei molto più abituato alla varianza rispetto a un trader. È pazzesco ciò che sentivo quando lavoravo a stretto contatto con i trader: si lamentavano continuamente per una giornata negativa!”

 

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Secondo Fedor Holz, chi gioca a poker sa come gestire al meglio gli swing perché è abituato a perdere in poche mani una porzione significativa del proprio bankroll. Al contrario, i trader sono “abituati troppo bene” e nei momenti veramente difficili dimostrano di non avere la stessa lucidità ed esperienza di un poker player.

“Per me era inconcepibile sentire questi discorsi. Nel poker può capitarti di perdere tutti i giorni, i trader si lamentano se hanno una giornata storta. E non stanno nemmeno perdendo i loro soldi (in riferimento a chi lavora in una compagnia di trading, ndr)!Poi ci sono giocatori di poker che ti dicono in tutta tranquillità di aver perso soldi ogni giorno per lunghi periodi. È stato molto interessante osservarli all’opera. Sono due mondi molto simili, ma con questa grande differenza“.

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