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Fedor Holz

Fedor Holz: “La mia run insana nel 2016? Tanta varianza”

Con oltre 32 milioni di dollari vinti in carriera nei tornei di poker live, Fedor Holz occupa il quinto posto della All-Time Money List e il primo per quanto riguarda il suo Paese, la Germania. Oggi il fenomeno tedesco è impegnato su più fronti, ma il Texas Hold’em rimane la sua grande passione.

Sembra ieri, eppure sono già passati tre anni da quel suo indimenticabile 2016, l’anno che lo consacrò come stella del firmamento del poker high stakes: le sue performance nei tornei, soprattutto dal buy-in inarrivabile per i comuni mortali, lasciarono a bocca aperta chiunque. Ma quale fu il suo segreto?

 

 

Fedor Holz come… Arrigo Sacchi

Qualsiasi disciplina ha i propri personaggi capaci in qualche modo di riscriverne le regole, di fare da spartiacque tra quello che c’era prima e quello che sarebbe venuto dopo di loro. In questo senso, Fedor Holz è un po’ l’Arrigo Sacchi degli High Roller.

Perché come diceva il Vate di Fusignano, per aver successo ci vogliono “och, pazienza e bus del cul” – letteralmente “occhio, pazienza e una buona dose di lato B”. La pazienza è dote fondamentale per un giocatore di poker, così come l’occhio – cioè la capacità di leggere ciò che gli altri non vedono.

Per quanto riguarda il lato B, è lo stesso Fedor Holz ad ammettere che quell’irripetibile 2016 lo sarebbe stato molto meno, senza un po’ di fortuna: “Durante la mia run c’erano tanti altri giocatori che avevano le possibilità e le skill di fare come ho fatto io. Quando in gioco ci sono tanti top player, e l’edge è ridotta, credo che si debba avere a che fare con tanta varianza che finirà per premiare qualcuno a scapito di altri”.

“Mi sentivo invincibile”

Il tedesco ricorda così il suo periodo d’oro: Ad un certo punto mi sono sentito invincibile, specialmente quando continuavo ad arrivare in fondo agli High Roller dell’Aria, e poi alle WSOP. Giocavo bene ed ero fortunato allo stesso tempo, un’esperienza unica. Metterci così tanta energia e avere anche successo è qualcosa che non puoi non apprezzare”.

Il successo di Fedor Holz fu una “combinazione di varie cose. Innanzitutto c’era questo processo di comunicazione e scambio di informazioni con i miei amici tedeschi. E poi il mio intuito e l’immagine che avevo. Studiavo molto i miei avversari e cercavo di sfruttare le loro caratteristiche il più possibile, cercavo di essere sempre un passo avanti.

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Tra passato, presente e futuro

Oggi però Fedor Holz non è più un giocatore di poker a tempo pieno. Pur avendo ricevuto l’investitura di ambasciatore ufficiale di una nota poker room mondiale, il tedesco è impegnato in varie attività. Difficile trovare il tempo per tutto: “Difficile e stimolante. Saper gestire il tempo in termini di quando e dove e quanto non è facile. Cerco di bilanciare tutte le mie attività”.

Nonostante i suoi sforzi, però, il campione teutonico non può occuparsi di tutto in prima persona: “Oggi so quanto sia importante il focus, perciò in futuro farò in modo di dare più responsabilità ai miei collaboratori che credono nel progetto, che siano investimenti o compagnie. Ovviamente voglio concentrarmi sul lavoro, ma anche sulla mia vita personale: adoro viaggiare”.

Quindi è escluso un suo ritorno a tempo pieno nel poker? Potrei solo se ci fossero tanti grossi High Roller in un breve periodo di tempo, ma lo farei solo per poco. Ad ogni modo, non credo che accadrà nel futuro prossimo”.

Il poker, in ogni caso, ha posto le basi per il successo di Fedor Holz nella vita in generale: Mi ha insegnato a non concentrarmi sui risultati, ma sui processi e sul prendere decisioni corrette. Se potessi scegliere un torneo live l’anno da giocare? Il One Drop da $1 milione è stato il mio preferito in assoluto.

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