Fedor Holz si è imposto negli ultimi due anni come uno dei più forti torneisti del poker live e online. Dalla sua ha anche potuto godere di una run fuori dal comune, che abbiamo potuto ammirare in tutta la sua grandezza nel torneo da $102.000 di buy-in delle WCOOP. Oltre ad essere il giocatore più in vista del momento, Fedor è anche e soprattutto un ragazzo che ad appena 23 anni ha già le idee molto chiare sul suo futuro e una visione del mondo ben precisa e ragionata.
Pensiamo solo all'addio al poker a cui aveva accennato poco dopo la vittoria del Big One For One Drop per quasi 5 milioni di dollari. Quanti 23enni avrebbero anche solo pensato a una decisione del genere? Ma chi conosce Fedor Holz dice da tempo che si tratta di una persona estremamente razionale e intelligente, che con la giusta run non avrebbe potuto che sfondare nel mondo del poker.
In un'intervista per Calvinayre.com, il tedesco ha dimostrato di non essere uno di quei giocatori che mangiano, respirano e vivono poker dalla mattina alla sera. Anche per questo motivo ha meditato l'addio al gioco, addio di cui ha parlato per spiegare una volta per tutte cosa intendesse.
"La gente ha interpretato male il mio voler smettere con il poker", ha dichiarato. "Sarò comunque in giro per il circuito live. Giocherò l'Aussie Millions, forse farò un salto a Macao e magari una capatina a Vegas il prossimo anno, oltre a Monte Carlo. Quello che voglio è la libertà di dire di no, che non giocherò per i prossimi quattro mesi. Questo è importante".
Come avevamo già accennato, il ritiro non sarebbe altro che un addio al poker grindato. Fedor ha tanti altri interessi oltre alle carte e avere la libertà di scegliere di non giocare è il più grande risultato che poteva ottenere. Anche perché, a suo dire, i soldi non hanno il valore che tutti gli danno.
"La società ci insegna un sistema di valori sbagliato. I soldi sono sopravvalutati, e la libertà ha ben poco a che fare con il denaro", spiega CrownUpGuy. "Pensiamo sempre che i soldi siano collegati a come ci sentiamo, ma è una sensazione che dura solo per un periodo di tempo molto breve. Ciò che ho imparato con il mental coaching è che restituire agli altri è l'unica cosa che mi rende veramente felice".
Da quando ha compreso questa circostanza, Fedor ha anche capito di non poter giocare a poker per sempre: "Ecco perché il poker non è qualcosa che voglio inseguire: prende soltanto e non dà niente indietro. È molto egoista. Non c'è più posto nella mia vita per guadagnarmi da vivere con il poker".
Un atteggiamento che a qualcuno suonerà come irriconoscente, soprattutto perché il buon Fedor - per sua stessa ammissione - non ha ancora restituito niente al mondo: "È proprio questo a cui penso quando torno a casa, perché non ho ancora fatto molto in quel senso. Penso che quando sei giovane sei egoista per natura. Ma ci sono delle eccezioni (nel poker, ndr) che mi ispirano".
La sua più importante aspirazione in questo senso è Andrew Lichtenberger: "Penso a Luckychewy: ogni volta che lo vedo percepisco un'energia positiva, come se ci fosse una lezione che mi sta insegnando in quel momento. Questo è qualcosa di più grande rispetto ai soldi, alle vincite e al successo. Andrew impersonifica tutto questo ed è per questo che piace a tutti. Io voglio integrare tutto ciò nella mia vita, voglio che sia meno basata sui soldi e più sull'avere un impatto positivo sul mondo".
Cinicamente, verrebbe da dire che finora l'unico impatto positivo c'è stato sulle sue finanze, ma abbiamo fiducia in Fedor Holz: magari il suo passaggio a poker pro part-time potrebbe davvero portare a qualcosa di importante per il mondo. D'altronde, un esperto degli ambienti high stakes come Haralabos Voulgaris disse di lui in tempi non sospetti: "Quando parlo con Fedor mi verrebbe voglia di dirgli che sta perdendo tempo a giocare a poker. È troppo intelligente dovrebbe trovare la cura per il cancro!"