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Gianmario Savoia: “la mia vita tra Omaha, master e sociale”

gianmario-savoiaGianmario Savoia, meglio noto in rete come gimlemon, in questi mesi si è rivelato uno dei protagonisti della Rake Race dell’Assovip. Nato a Piedimonte Matese, una paese della provincia di Caserta, è molto legato alle sue origini, a tal punto che vorrebbe sviluppare un ambizioso programma sociale per la comunità campana.

Neo laureato in Economia, è un ragazzo di 28 anni con molti interessi, anche extrapokeristici. Al momento sta frequentando un master “in Management delle Imprese Sociali”.

AP: Spiegaci programma e obiettivi di questo corso per favore.
GS: Analizziamo come investire nel sociale, gestire imprese no profit e cooperative. Il mio obiettivo è quello di poter fare qualcosa per la mia comunità ed anche per altri paesi vicini del casertano. In Italia purtroppo non è ancora radicata questa cultura del no profit. Ho già in testa un paio di idee ma è presto per svelarle.

AP: Perdonaci ma sentire parlare un giocatore di no profit fa un certo effetto… Ai tavoli online penso che sia diverso.
GS: Eh si, gioco 5 giorni la settimana, diciamo che al momento sono un semi-professionista.

AP: La tua specialità nel poker, in cosa ti senti skillato? Cash game immaginiamo..
GS: Si, nel Pot Limit Omaha, in particolare grindo i livelli Pl50, Pl100, Pl200. Ho provato a gestire circa 12 tavoli contemporaneamente ma nel PLO non è semplice. Diciamo che il mio A Game lo esprimo con 6 tavoli; aumento l’intensità solo quando scadono classifiche etc. In media gioco 1.500 mani al giorno.

AP: Perché l’Omaha?
GS: E’ un gioco molto tecnico ed anche in Italia si riscontra un buon livello, almeno su iPoker e Ongame che sono le piattaforme dove gioco attualmente. E’ una specialità, nella quale è molto importante la lettura post flop rispetto al texas hold’em. Penso di essere bravo proprio in questo. Tieni conto che in ogni strada si aprono progetti. Il PLO è bello perché molto complesso.

AP: I leaks che hai notato nei tavoli PLO italiani?
GS: Molti players sono troppo passivi e a volte sbagliano a valutare la reale forza della mano.

AP: Il PLO è un gioco con un’elevata varianza secondo te?
GS: Dipende molto dalle strategie che uno attua. Se al tavolo ci sono molti players bravi, allora si. Io preferisco selezionare tavoli loose passive perché cerco molto di pot controllare.

AP: A proposito di classifiche e sfide: il tuo obiettivo immediato?
GS: Entrare nella top 10 della Rake Race di Assovip, ho visto che il montepremi è aumentato a 10.000€, la cosa mi interessa. Le classifiche sono molto stimolanti: è bello gareggiare per tutto il mese con i tuoi avversari.

AP: Da buon economista sei attento ad ogni particolare: quanto incidono nel  vostro lavoro promozioni come queste?
GS: Molto. Partiamo dal rake back: per me  rappresenta circa un terzo del profit totale ed anche i bonus e le classifiche spostano molto. Come detto tu, da buon economista, ogni giorno redigo un bilancio molto dettagliato.

AP: Cosa pensi della gestione del bankroll e quali sono i tuoi criteri?
GS: Per me il punto cardine del poker professionistico è proprio un'ottimale gestione delle risorse. A mio avviso non ci può essere una regola fissa perché dipende anche dall’abilità del giocatore. Diciamo che devi porti nella condizione che quando giochi una determinata somma, se la perdi, per te è indifferente o quasi. Se paghi un buy-in che non ti puoi permettere anche il tuo gioco ne risente. E’ fondamentale quindi per esprimere un buon poker.

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gianmario-savoiaAP: Come giudichi la tua gestione?
GS: Ehm... Io nella vita ho fatto anche altre scelte extra: passo i primi sei mesi dell’anno giocando e gli altri viaggiando per il mondo o passando serate con gli amici.

AP: Bella la vita del poker player...
GS: A 28 anni mi ritengo fortunato. L'unico problema è quando arrivo a gennaio che devo ripartire con un budget limitato... spero quest'anno di giocare di più.

AP: Ti faccio una domanda indiscreta: quanto hai guadagnato in questi anni? Ci sono molte polemiche sull’entità dei guadagni dei pro e semi-pro in Italia: un giornale ha pubblicato cifre da capogiro, contestate da alcuni tuoi colleghi.
GS: Ammetto di essere riuscito a fare buoni profitti che mi hanno permesso di sostenere le spese universitarie, tra cui l’iscrizione al master, senza pesare sulla mia famiglia. Inoltre mi sono permesso il lusso di qualche viaggio. In pratica i miei guadagni mi rendono indipendente.

AP: Nella tua esperienza pokeristica hai ottenuto anche discreti risultati nei tornei prima di dedicarti al cash game?
GS: Sono arrivato ad un tavolo finale dell’Eldorado, ho vinto un Follow ed ho centrato un 12esimo posto al Sunday Special. L’anno scorso mio fratello vinse (con il nick detanko, ndr) un Sunday Master su Ongame.

AP: Come è nata la tua carriera da poker player?
GS: Mi volevo pagare la vacanza estiva e caricai 20€. Iniziai a giocare i sit and go e mi resi conto di essere bravino. Senza nemmeno accorgermene, conquistai la vetta dei sit nei tavoli full ring su Sharkscope. Da quel momento è partito tutto…

AP: Riscontri pregiudizi esterni nei confronti del mondo del poker? Che idea ti sei fatto degli ultimi servizi televisivi?
GS: Purtroppo c’è un grosso equivoco: chi non conosce bene il gioco e non ha basi matematiche, giustifica così le perdite, nascondendosi dietro vecchi pregiudizi. Tra i giovani oramai tutti giocano per divertimento e passione.

AP: Condividi la passione per il poker con altre persone?
GS: Nel mio paese non c’è un ragazzo che non giochi. Con gli amici ci incontriamo un’ora al giorno ed è interessante perché analizziamo il gioco, le mani, stiamo insieme ed è utilissimo, oltre che piacevole. Siamo un gruppo di sei ragazzi: c’è chi lo fa di mestiere e chi per puro divertimento.

AP: Gianmario, in bocca al lupo per la Rake Race. Un ultimo desiderio?
GS: Un saluto a tutta la community di Assopoker e alla mia ragazza Mayla, sempre molto comprensiva.

Editor in Chief Assopoker. Giornalista e consulente nel settore dei giochi da più di due decenni, dal 2010 lavora per Assopoker, la sua seconda famiglia. Ama il texas hold'em e il trading sportivo. Ha "sprecato" gli ultimi 20 anni della sua vita nello studio dei sistemi regolatori e fiscali delle scommesse e del gioco online/live in tutto il Mondo.
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