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Paperon de Paperoni

I Paperoni della Silicon Valley sfidano Phil Hellmuth

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Ogni mesi, alcuni degli imprenditori più ricchi della Silicon Valley si ritrovano nella casa di Palo Alto di Chamath Palihapitiya - uno dei primi dirigenti di Facebook che ora gestisce la sua personale azienda, Social+Capital. Tra gli invitati, c'è spesso anche Phil Hellmuth, come già avevamo avuto modo di vedere tempo fa.

Oltre al Poker Brat, la lista degli invitati va dal fondatore di Yammer David Sacks a Dave Goldberg di SurveyMonkey, passando per Jason Calcanis di Inside.com per arrivare a numerosi atleti professionisti di varie discipline. Ma non si tratta di riunioni riguardanti possibili investimenti o la creazione di una nuova start-up: si tratta di qualcosa di molto più divertente: una partita di poker.

"In pratica si tratta di mettere insieme 9 o 10 delle persone più competitive della Silicon Valley per giocare a poker" - spiega Palihapitiya, che da anni ospita serate a tema poker - Una volta che metti insieme un gruppo di persone così competitive, diventa incredibilmente divertente".

Phil Hellmuth
C'è una partita di poker nella quale non chiamano il Poker Brat?

Se pensate alla classica partita tra ricconi annoiati, dove persino un professional poker player di medio livello farebbe una valanga di soldi, vi sbagliate. Per esempio, Palihapitiya - che spesso finisce la serata in attivo - ha partecipato ad alcuni dei tornei più importanti, incluse le World Series of Poker, dove nel 2011 è arrivato 101° al Main Event.

Secondo Hellmuth, 13 braccialetti vinti in carriera, il livello è così alto che in tre anni è riuscito a malapena ad andare in pari: "In generale, tutti i grandi uomini d'affari sono anche grandi giocatori di poker - ha raccontato l'americano - C'è un motivo per cui queste persone hanno fatto un sacco di soldi nel mondo reale. Queste abilità si trasferiscono al poker".

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Il gioco, spesso, si protrae per diverse ore, ben oltre le 2 del mattino. Ma Palihapitiya ritiene che la parte economica della partita sia quasi irrilevante; si gioca più per l'adrenalina e per la voglia di vincere contro persone super competitive. Perché, come afferma sempre Palihapitiya, "il poker si può imparare in fretta, ma non si arriva mai a padroneggiarlo completamente".

Proprio la parte teorica e tecnica del Texas Hold'em è ciò che affascina i Paperoni della Silicon Valley: la possibilità di vincere anche con una mano mediocre, se si gioca con intelligenza, o di perdere per un singolo piccolo errore. In questo senso, afferma Palihapitya, "il poker è simile alla gestione di una start-up".

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