Sono passate poche ore dalle dichiarazioni di Antonius ed è scoppiato un vero e proprio vespaio nei forum statunitensi. Ad accusare il pro scandinavo è in particolare Noah "NoahSD" Stephens Davidowitz, moderatore di TwoPlusTwo e fondatore del sito d’inchiesta Subject Poker, una fonte molto attendibile per quanto riguarda la spinosa vicenda di Full Tilt Poker.
Patrik Antonius ha fatto capire di aver ancora bloccati sul sito parecchi fondi e lo stesso ha fatto Tom Dwan in queste settimane ma i due pro della red room sono entrati nel mirino dell’editore che ha deciso di sferrare un immediato attacco frontale: “l’intervista mi ha mandato su tutte le furie. Antonius ha meno di $100 nel suo account di Full Tilt Poker”.
Alcuni utenti hanno difeso Antonius: sono convinti che il finlandese abbia dichiarato il vero quando poche ore fa a Cannes ha rivelato di avere parecchi dollari bloccati su Full Tilt. Il finlandese finanziava molti players ed ora rischia di perdere tutto. La tesi può essere credibile: il player di Helsinki non è nuovo a simili operazioni ed ha sempre avuto molti “cavalli” nella sua scuderia; solo l’anno scorso possedeva diverse quote dell’intera famiglia Mizrachi alle WSOP, per non parlare di regulars degli High Stakes.
Le conferme arrivano dal portavoce di Antonius che ha rilasciato una dichiarazione ufficiale su un sito finlandese: "Patrik ha un forte interesse finanziario in Full Tilt Poker. E' vero: il saldo sul suo conto è esigio ma ha rapporti creditori con molti players che hanno gli account bloccati. La maggior parte delle perdite potenziali di Patrik deriva proprio da questo aspetto. Inoltre il sito deve a Antonius altri soldi".
Il moderatore Davidowitz ha poi voluto spiegare: “Patrik Antonius non è un residente negli Stati Uniti (abita a Montecarlo, ndr): ha quindi avuto a disposizione 2 mesi e mezzo per ritirare i suoi soldi. Non posso sapere se le cose siano andate in questo modo ma sembra l’ipotesi più ragionevole. Ha smesso di giocare a maggio e Full Tilt Poker è stata distaccata il 29 giugno. Ha meno di 100 dollari sul suo conto al momento”.
L’obiettivo di Davidowitz sembra un altro: “Non penso di aver detto qualcosa di fuorviante o poco chiaro. La gente ha commentato di quanto sia sorprendete che Patrik Antonius e Tom Dwan abbiano pochi soldi sui loro conti al momento. Io ho fatto solo notare che c’è un divario di due mesi e mezzo da quando Dwan e Antonius non erano più in grado di prelevare. Non ho affermato che il finlandese ha incassato tutti i suoi soldi il 16 aprile”.
Tom "durrrr" Dwan, essendo residente negli USA, dal giorno del black-friday – teoricamente – non poteva più effettuare operazioni di cash out. Antonius invece, abitando in Europa, fino al 29 giugno era in grado di richiedere la restituzione del suo denaro. Morale della favola? Secondo il noto blogger entrambi non hanno grosse cifre depositate in Full Tilt Poker, al contrario della maggior parte dei 4 milioni di clienti (2 milioni negli States) della red room.
La community è divisa sull’argomento, alcuni utenti rimangono comunque infuriati per il trattamento privilegiato ottenuto dai pezzi grossi come Antonius, Dwan, i fratelli Dang e Todd Brunson. Oramai rumors ed indiscrezioni filtrano da più parti in tale direzione.
Secondo i documenti in possesso dal Dipartimento di Giustizia, almeno 90 milioni sono stati restituiti ai players da aprile a giugno, ma quale criterio hanno seguito i manager della room? Sono stati soddisfatti solo clienti europei? Vi sono stati dei trattamenti privilegiati?
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