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Laurent Tapie: ecco il futuro CEO di Full Tilt Poker

laurent-tapieSe nelle prossime ore i procuratori di Manhattan daranno il loro assenso al progetto francese, il candidato principale a ricoprire la carica di Chef Executive Officer (CEO) di Full Tilt Poker sarà Laurent Tapie, direttore generale del gruppo del padre Bernard. Sarà lui l’erede di Ray Bitar?

 In Francia, i Tapie o si ammirano o si odiano, non ci sono vie di mezzo: Bernard è un personaggio molto eccentrico ma quando l’impresario parigino si mette in testa una cosa difficilmente non la porta a termine. E così ha condotto il Marsiglia sul trono d’Europa (trionfando in Champions League contro il Milan di Fabio Capello), dominando in Francia (cinque campionati), a costo anche di corrompere gli avversari (Valenciennes). Ma non si è limitato a questo: ha scalato un colosso come l’Adidas, strappandolo dalle mani dei fondatori tedeschi. Un’operazione che, sotto un certo profilo, ricorda molto la recente acquisizione di Full Tilt Poker (Doj permettendo).

L’AGCC ha revocato la licenza a Full Tilt Poker e minato la trattativa? Non c’è problema, il buon Bernard dopo meno di 24 ore ha annunciato l’acquisto della red room ed ora si prepara all’incontro con il Dipartimento di Giustizia per sistemare tutto. Magari l'amico Nicolas Sarkozy avrà già chiamato il 'collega' Barak Obama? Chi lo sa? Ma quando c'è di mezzo Tapie tutto è possibile.

Il futuro della red room però sarà affidato nelle mani di Laurent. Ma chi è realmente Tapie junior? Solo il figlio di un ingombrante, discusso (ha fatto collezione di scandali negli ultimi 20 anni) e geniale imprenditore francese? Se pensate questo siete sulla strada sbagliata: Laurent è un ragazzo che ha capito molto bene le potenzialità dell’e-business e se unite la sua conoscenza nel settore alle amicizie del padre, il mix può diventare dirompente, nel bene e nel male.

Come anticipato la scorsa settimana, Laurent ha condotto diverse operazioni online con alterni successi ma nel gaming ha comunque un’esperienza specifica. Per questo motivo non stupisce il fatto che abbia fiutato l’affare Full Tilt Poker, approfittando del momento di assoluta difficoltà degli azionisti della red room.

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Tapie junior ha lanciato nel 2000 uno dei primi siti di informazione sportiva (Free-Goal.com) in Francia, con importanti investimenti da parte del gruppo Canal+ per 8 milioni di franchi andati in fumo in meno di due anni. Un’esperienza interlocutoria.

Nel 2005 fonda il noto portale LiveBetting.com che offre aggiornamenti in tempo reale su tutti i risultati dei campionati del mondo: un servizio unico per gli scommettitori. L’idea piace al gruppo Partouche (storicamente vicino al padre) che acquista il sito ed assume Laurent come direttore della sezione Interactive della nota catena di casinò.

Ma Tapie ha lo spirito libero dell’imprenditore e con il padre lancia BernardTapie.com, una piattaforma dedicata al business a 360 gradi. Ed ora per lui si presenta l’esperienza più importante, ma sarà in grado di far quadrare i conti della red room finita sull’orlo del precipizio? Laurent sembra avere le idee chiare: nelle prossime ore tratterà con il Dipartimento di Giustizia i 331 milioni confiscati a Full Tilt Poker negli ultimi 4 anni e soprattutto la multa di un miliardo contestata alla room. Il grado di difficoltà è massimo, i rischi pure. Solo il tempo però potrà darci risposte certe sulle sue capacit ma i pregiudizi lasciamoli da parte.

Editor in Chief Assopoker. Giornalista e consulente nel settore dei giochi da più di due decenni, dal 2010 lavora per Assopoker, la sua seconda famiglia. Ama il texas hold'em e il trading sportivo. Ha "sprecato" gli ultimi 20 anni della sua vita nello studio dei sistemi regolatori e fiscali delle scommesse e del gioco online/live in tutto il Mondo.
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