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November 9: Holden vende quote per 61%, Nevada contro lo staking

sam-holdenMancano poche ore al tavolo finale del Main Event WSOP e la Gran Bretagna si mobilità per il November Nine inglese Sam Holden: un nome che non può passare inosservato nel mondo del poker.

I tabloid e perfino la BBC, si sono scomodati per intervistare il 22enne (ex) disoccupato dell’ East Sussex che potrebbe nell’arco delle prossime 48 ore diventare milionario. Mal che vada potrà consolarsi con il nono premio da $782.115.

Almeno sulla carta, perché il buon Sam, per pagare il buy-in da $10.000, quest’estate ha venduto quote per il 61%. Non è il primo e non sarà l’ultimo: l’esempio più celebre è stato quello di Michael Mizrachi, finanziato da Patrik Antonius per il Main ed altri eventi WSOP del 2010.

L’inglese potrà contare “solo” sul 39% dell’incasso finale e considerando le tasse (che dovranno essere calcolate sull’intera vincita) alla fine a Holden potrebbero rimanere le briciole, anche perché sarà il più corto al tavolo con 12.375.000 chips. I bookmakers di sua Maestà lo danno sfavorito, pagando la vittoria a 13,5 la posta scommessa.

La sua situazione però non è delle più disperate visto che ha comunque in dote ancora 24 big blinds (seppur dovrà pagare ante molto costose) e se giocherà in maniera aggressiva nei primi livelli potrebbe risollevarsi. Dodici mesi fa, Jason Senti giocò da short stack in maniera inappuntabile e con coraggio, approfittando di un tavolo bloccato dalla paura e dalle emozioni nelle fasi iniziali. Con un pizzico di fortuna in più sarebbe potuto arrivare ben al di là del settimo posto. L’inglese avrà in questi mesi studiato a memoria il gioco del canadese mostrato alle telecamere di ESPN.

Per lui sarà comunque l’occasione della vita: grazie ad il suo incredibile rush ha trovato lo sponsor giusto (888Poker) che ha subito creduto in lui e lo ha messo sotto contratto nei giorni finali del Main Event a luglio. Fino ad ora Sam aveva ottenuto risultati di poco conto, vincendo nel live circa €15.000. Il fatto di aver venduto quote per il 61% però potrebbe condizionare il suo atteggiamento al tavolo.

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Lo staking (la forma di finanziamento tra giocatori nel poker) è stato motivo di riflessione, alla vigilia del final table WSOP, a Las Vegas, nel board della Gaming Control Commission del Nevada che sta elaborando il regolamento che nei prossimi mesi riconoscerà il poker online come legittimo nello Stato.

Una delle proposte che sta esaminando la potente Commissione di SinCity è quella di vietare il trasferimento di denaro da un conto gioco ad un altro (player-to-player): una pratica che favorisce proprio gli accordi di staking.

Il presidente del board, Mark A. Lipparelli ha le idee chiare: “vogliamo evitare che i siti di gioco online operino come banche ombra o istituti finanziari occulti e favoriscano i trasferimenti di fondi tra giocatori. La preoccupazione generale è che una gestione spregiudicata degli account potrebbe aggirare le norme finanziarie”. 

Lipparelli ha reso noto che con ogni probabilità il regolamento per l'online potrebbe essere approvato già a dicembre, tra un mese. Nel frattempo Las Vegas si gode i suoi November Nine, forse gli ultimi della storia, in vista di una nuova era per il Nevada e tutto il poker statunitense.

Editor in Chief Assopoker. Giornalista e consulente nel settore dei giochi da più di due decenni, dal 2010 lavora per Assopoker, la sua seconda famiglia. Ama il texas hold'em e il trading sportivo. Ha "sprecato" gli ultimi 20 anni della sua vita nello studio dei sistemi regolatori e fiscali delle scommesse e del gioco online/live in tutto il Mondo.
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