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Steffen Sontheimer: “Nasco cashgamer, prima degli high roller ho giocato 3 milioni di mani allo Zoom”

Steffen Sontheimer è l’uomo del momento per quanto riguarda gli high roller live.

È solo l’ultimo dei tedeschi a dominare i tornei high stakes (ha vinto la Purple Jacket del Poker Masters), ma ha dato a tutti l’impressione di essere qui per restare. Non solo per i risultati sensazionali, ma anche per un gioco estremamente solido e vincente, che ha lasciato a bocca aperta pubblico e avversari.

Molti si sono chiesti quale sia la storia di Steffen Sontheimer, un giocatore che al grande pubblico sembra essere spuntato fuori dal nulla. L’ha svelata il diretto interessato in un podcast di Joey Ingram.

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Steffen Sotheimer: la scalata nel cash game

Sono cresciuto in un piccolo paese della Germania“, racconta Steffen. “Ho iniziato a giocare a poker quando avevo circa 20 anni. Sono partito dal cash game e ho scalato tutti i livelli. Poi ho deciso di cambiare e passare ai tornei”.

Questa è la sua storia in breve. Andando più in profondità, il tedesco spiega di non essere un semplice cashgamer. Era infatti un regular di una delle partite di poker più difficili in assoluto: lo Zoom 500 ($2.5-$5) di Pokerstars.com.

“Ho giocato circa 3 milioni di mani allo Zoom 500 e allo Zoom 1.000. Multitablavo 8x. Ai tavoli normal arrivavo sempre un po’ tardi a causa del fuso orario, e quindi dovevo lottare anche solo per un posto in certe partite di $10-$20 e $25-$50″.

La palestra dello Zoom high stakes

Lo Zoom 500 era noto come uno degli ambienti più competitivi nella storia del poker, anche perché non era possibile fare table selection. Come avevano già fatto intuire diversi pro in passato, chi risulta vincente in quella partita è automaticamente un top player in grado di primeggiare in quasi ogni singola forma di poker. Per intenderci, uno come Mike McDonald fu massacrato quando provò a grindarlo per una prop bet.

La maggior parte dei soldi li ho fatti nello Zoom“, prosegue Sontheimer. “Il fatto di non aver mai utilizzato seating script (programmi che ti fanno sedere in automatico nelle partite più facili, ndr) mi ha aiutato a diventare un giocatore più forte”.

Steffen era un regular vincente e in più massava pesantemente. Questa combinazione gli permetteva di incassare vincite da capogiro tra il net ottenuto ai tavoli e la rakeback di Supernova Elite.

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Con i cambiamenti al VIP System di Pokerstars, il tedesco ha dovuto cambiare i suoi piani.

“Diciamo che Pokerstars mi ha aiutato nella transizione ai tornei: togliendo la rakeback, mi ha spinto a giocare più MTT. E oggi, onestamente, grazie al mio background di cashgamer, non esiste nessun tavolo di un torneo high roller che mi possa impensierire“.

Gli high roller, una scelta di vita

La scelta di passare dal cash game ai tornei non è stata fatta solo ed esclusivamente per motivi professionali. La sua è stata anche una scelta di vita.

“Mi ero trasferito a Brighton per giocare sul dot com”, spiega il tedesco. “A un certo punto decisi che non ne potevo più di quel posto e il suo meteo terribile. Volevo vedere il mondo. Poco dopo mi scrisse Rainer Kempe, dicendomi che lui e un po’ di amici stavano andando a Miami per giocare un high roller da $25.000″.

Poker Masters Steffen Sontheimer
Steffen Sontheimer con la Purple Jacket

Steffen accettò e quell’high roller segnò l’inizio di una nuova fase della sua vita e della sua carriera.

“Non ne ero certo, ma pensavo di poter battere quel field. Quello fu il mio primo torneo così alto, andai a premio e da quel momento fui “rapito” dagli high roller. Perché a quel punto ero sicuro: non c’era verso che non fossi in grado di battere quel field. Dovevo iniziare a grindarli”.

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