Il braccio di ferro tra le lobby di potere negli Stati Uniti continua a riflettersi non solo sulle vicine elezioni presidenziali, ma anche sul mondo del poker. Lo scenario si complica ulteriormente con una petizione pubblicata sul forum "2+2", allo scopo di richiedere alle World Series Of Poker l'esclusione di tutti i debitori di Full Tilt Poker - leggi Phil Ivey, Tom Dwan, John Juanda, Mike Matusow eccetera - da tutti i tornei dell'edizione 2012..
Nella petizione si prevede, in caso di mancata accettazione da parte di Caesars, un boicottaggio di massa delle WSOP 2012 da parte di tutti i sottoscrittori, che andrebbero per tutta risposta a giocare i vicini tornei Deep Stack del Venetian, appartenente come è noto al discusso Sheldon Adelson (di cui si parlava proprio l'altro giorno a proposito della battaglia contro il poker online).
La rivalità tra casinò - e tra opposte lobby di potere - rischia dunque di perpetuarsi, allungando il suo cono d'ombra su altri scenari.
Questa petizione, che ha avuto una importante scia di adesione e che in teoria potrebbe far gioco a una delle due parti (Adelson), si presenta però tutt'altro che granitica nella sua formulazione e nei suoi fondamenti.
Non si vede infatti per quale ragione Jack Effel - e con lui le WSOP - dovrebbe escludere dai tornei iridati persone che non hanno alcun problema o pendenza con la società organizzatrice, prima di essere campioni affermati ed importanti attrattive per un grande numero di appassionati.
Inoltre, al momento non esiste una lista ufficiale di debitori di Full Tilt Poker. In una siffatta situazione, anche se per assurdo la Caesars Entertainment accettasse di bannare Ivey, durrrr e compagnia dalle prossime WSOP, rimarrebbe un numero indefinito di debitori anonimi, "pinchi pallini" che - contrariamente agli azionisti e ai grossi calibri coinvolti nella vicenda - avrebbero la possibilità di sedersi tranquillamente e giocare le World Series.
Allo stato attuale, è pertanto ben difficile che una petizione del genere abbia futuro. Se invece da qui a qualche mese il destino di Full Tilt Poker dovesse definirsi in maniera meno fumosa di quanto sia avvenuto finora, allora gli scenari cambierebbero ancora. Ma è facile che a quel punto non serva più alcuna petizione.