In molti hanno esultato quando Greg Merson – dopo quasi 12 ore - è riuscito a porre fine ad uno dei final table più monotoni della storia delle WSOP. Gli scontri epici tra Duhamel, Mizrachi e Cheong sembrano un lontano ricordo, eppure sono passati solo due anni.
I tre finalisti presentavano “consulenti tecnici “ di assoluto valore come Vanessa Selbst, Phil Ivey e Mike McDonald, il top del top. Ma quanto può incidere un coach quando la pressione è ai massimi livelli e viene esercitata su giocatori poco esperti (in particolare Sylvia e Balsiger) e per nulla abituati ad un palcoscenico planetario?
Ad alimentare la polemica è stato soprattutto Max Pescatori (due braccialetti WSOP al polso) che ha provocato durante la lunga diretta televisiva di PokerItalia24. Il “Pirata” ha avuto il merito di regalarci un po’ di sale ad una giornata piatta: “Se Merson l'ha coachato Phil Ivey deve aver sbagliato persona!”.
Molto spesso le telecamere hanno indugiato sul volto annoiato e perplesso (soprattutto dopo il call nella mano finale) di Vanessa Selbst (coach di Sylvia). Le critiche sul suo assistito sono piovute da ogni dove per i numerosi limp e call (ma la strategia rientrava in un contesto molto particolare). La sensazione dominante è che i tre giocavano money scared e c’era un bel pezzo di gloria in ballo.
Se Sylvia non è stato in grado di garantire l’azione spettacolare che si attendevano gli appassionati (e forse anche la stessa Vanessa), gli altri sono stati all’altezza di quello che doveva essere uno spettacolo planetario?
E’ stato un “final 3” molto tattico e conservativo. Le strategie rientravano in un contesto complesso, non semplice da capire dall’esterno, ma questo atteggiamento alla fine un risultato importante l’ha provocato: anche dopo 300 mani, ogni mossa di Merson e soci risultava ai più illeggibile ed imprevedibile.
Jake Balsiger eslulta dopo uno showdown vincente: il suo rush ha consentito ai suoi amici di incassare oltre 3 milioni
La figura di Merson ha diviso un pò tutta la platea e i giudiz non sono uniformi. Fanno pensare le parole di un mostro sacro degli Mtt online e live, come il danese Mickey Petersen che ha espresso un giudizio molto positivo sul nuovo campione del mondo: "è un eccellente giocatore e un ragazzo molto simpatico. Non sono stato sorpreso dalla sua vittoria. Ho avuto modo di conoscerlo nell'evento 2.500$ 4-handed alle WSOP quest'estate. Eravamo rimasti a tre tavoli dalla fine ed ha giocato molto bene: ha cercato di eliminarmi per tutto il tempo, io avevo solo otto big blinds ed ho concluso decimo. Lui è arrivato quinto. E' stato per tre anni SuperNova Elite ed ha guadagnato un sacco di soldi nel cash online, è un grinder super".
Inoltre la prospettiva di un payout “che ti cambia la vita” ha condizionato in modo inevitabile l’action: lo scalino tra il terzo ed il secondo posto era di oltre 1,5 milioni di dollari! C’era anche un’history copiosa, con tre mesi di studio del gioco degli avversari, analizzato da coach di assoluto valore.
Greg Merson fino all’heads-up ha mostrato un gioco molto conservativo, sorprendendo gli attenti osservatori, visto il suo bagaglio d’esperienza notevole. Ma nel poker il risultato giustifica i mezzi ed alla fine la vittoria è arrivata.
Cosa gli avrà consigliato Phil Ivey? Difficile solo immaginarlo, ma Merson si è mantenuto lontano dai pericoli ed ha cercato di sfruttare al massimo il suo edge, ed in heads-up ha cambiato marcia.
Il volto deluso ed amareggiato di Vanessa Selbst dopo il call discutibile di Sylvia (abbracciato alla fidanzata) nella mano finale
Jake Balsiger è quello che nelle fasi iniziali sembrava più aggressivo ma è stato salvato in un paio di occasioni dalla dea bendata (ha vinto diversi showdown partendo da dietro) e nel momento della verità (quando è passato in testa) si è sciolto come neve al sole in due mani ed una manciata di minuti. Il suo maestro Mike ‘Timex’ McDonald non avrà fatto i salti di gioia: Jake è andato in difficoltà quando era tornato deep stack. La pressione sul ventunenne è stata enorme.
Max Pescatori, sempre ai microfoni di PokerItalia24, si è lasciato andare a caldo a commenti molto schietti, ma poco lusinghieri nei confronti dello stesso Merson, dopo l’ennesimo check, ha sblottato: “è veramente scarso” e a bocce ferme ha ribadito: “sono stato molto critico delle giocate dei final 3... se lo meritavano”.
Marco Bognanni, l’altro commentatore tecnico che ha affiancato il sempre brillante Maurizio Caressa nella maratona televisiva, conosceva molto bene i finalisti, essendo stato protagonista a luglio di una bella deep run proprio nello stesso torneo: “Greg Merson ha giocato molto bene fino a due giorni dal tavolo finale” ha commentato MagicBox. E’ evidente che il payout alla fine abbia influito sulle strategie e sullo stile di gioco anche di uno dei giocatori più forti al Rio; purtroppo a rimetterci è stato lo spettacolo...