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Poker Live: i 10 più grandi tornei dell’ultima decade, a Bryn Kenney il trionfo più pesante

10 – L’impresa di Duhamel

Con la nostra macchina del tempo, inizia il viaggio nel poker live. Siamo nel main event WSOP 2010. L’Italia sogna in quello che è stato definito il final table dei november nine più bello di sempre: Filippo Candio tiene sveglio un paese intero, prima di arrendersi al quarto posto. Fino a quel momento nessuno azzurro si era spinto così lontano nel campionato del mondo. Esulterà un giovanissimo Jonathan Duhamel. Il canadese mette al polso il primo dei tre bracciali in carriera, superando un field complessivo di 7.319 rivali per 8.944.310 dollari. L’ultimo ad arrendersi al suo strapotere è Joseph Cheong.

Jonathan Duhamel

9- Justin Bonomo, il “Cannibale”

Il 2018 nel poker live è stato senza dubbio l’anno di Justin Bonomo. Il player a stelle e strisce ha vinto la bellezza di 8 tornei, sommando tavoli finali su tavoli finali. Un rush pazzesco che vale l’appellativo di “Cannibale“. La ciliegina sulla torta è il braccialetto vinto alle WSOP 2018 e non in un torneo qualsiasi. Il “$1.000.000 Big One for One Drop“: buyin fantasmagorico e solo in 27 hanno la forza economica per sederi. Bonomo mette tutti in riga e conquista i 10 milioni di primo premio, silurando in heads up Fedor “Mister High Roller” Holz.

8- Il Coast to Coast di Martin Jacobson

Nella storia del poker live, il main event WSOP ricopre un ruolo dominante, specie nell’ultima decade. Allora ecco il mondiale del 2014 e alla fine del day 1A, il comando del count è nelle mani di Martin Jacobson. Lo svedese non solo continuerà a dominare la scena, non solo diventerà un November Nine, ma al termine di un final table dalla mille emozioni, conquista anche il titolo di campione. Niente da fare per 6.682 rivali, il coast to coast dello scandinavo è di quelli inarrestabili e vale la prima moneta da 10 milioni di dollari.

7- Hossein Ensan, il “Cecchino” di Sammartino

Il nostro viaggio nel poker live approda ad un evento giocato appena sei mesi fa e che se da una parte ci rendi orgogliosi, dall’altra continua a lasciare un pò di amaro in bocca. Il main event WSOP 2019 poteva tingersi di azzurro con la straordinaria galoppata di Dario Sammartino, ma la corsa del partenopeo si chiude ad un solo passo dal titolo mondiale. Secondo posto per lui e trionfo per il pittore tedesco Hossein Ensan. Il player di origini turche respinge l’assalto del nostro player e si assicura 10 milioni dollari nel secondo più grande main event di sempre, con 8.773 paganti.

Hossein Ensan and Dario Sammartino

6- Sam Trickett

Anno di grazia 2012 per il poker live e soprattutto per Sam Trickett. Il giocatore inglese è sempre più lanciato nel panorama dei top players e suggella un anno perfetto con la seconda piazza nel primo storico “$1.000.000 Big One For One Drop“. A lui vanno oltre 10 milioni di dollari. Il gradino più alto invece è tutto per Antonio Esfandiari. “The Magician” completa il suo capolavoro intascando 18.346.673 dollari.

5 – Elton Tsang, l’amatore più vincente di sempre

Il Big One for One Drop nell’ultima decade del poker live ha rappresentato più di un semplice sogno. Ma realizzabile per pochi, visto il pesante buyin. Dopo le edizioni di Las Vegas nel 2012 e 2014, il torneo nel 2016 viene dirottato al Casinò di Montecarlo. E c’è un paletto importante: saranno invitati solo amatori del borsello pesante, mentre per i professionisti non ci sarà modo di sedersi. Una scelta molto discussa e alla fine esulta Elton Tsang: l’uomo d’affari cinese mette assieme 12.248.912 dollari. Mai un player non professionista aveva vinto così tanto.

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4- Dan Colman, l’altro “Cannibale”

Se il “Cannibale” del poker live 2018 è stato Justin Bonomo, quello del 2014 non può che essere Dan Colman. L’americano in quell’anno di grazia si sedeva a qualsiasi evento, ottenendo quasi sempre il successo. Stato di grazia confermato anche nella seconda edizione del “$1.000.000 Big One For One Drop“, dove intasca $15.306.668. Di quel trionfo si ricorderà oltre al primo premio, anche il famoso silenzio stampa a fine evento che fece molto rumore.

Dan Colman

3- Aaron Zang

La versione “Made in Asia” del Big One Drop è senza dubbio il “Triton Million – A Helping Hand for Charity”. Entrambi, oltre ad avere una grande importanza dal punto di vista meramente pokeristico, hanno anche una grande valenza sotto il profilo benefico. Infatti, una parte delle vincite vengono destinati ad associazioni ed enti benefici. Seppur giocato in terra londinese il “Triton Million – Charity” nel 2019, non ha perso le sue origini asiatiche e incorona campione Aaron Zang. Trionfo per 16.754.497 dollari, davanti a Bryn Kenney, ma l’ICM deal assegna la moneta più alta all’americano.

2- Antonio Esfandiari

Torniamo a parlare del Big One del 2012, la sua prima storica edizione che ha cambiato per sempre il poker live. Detto del runner up più ricco di sempre fino al 2019 (Sam Trickett), concentriamoci ora sul campione. Antonio Esfandiari per 7 anni ha detenuto il premio più alto di sempre in un torneo, con i suoi 18.346.673$ e soltanto nel 2019 sarà battuto. E’ la consacrazione definitiva per il “Mago”.

Bryn Kenney
Bryn Kenney

1 – Bryn Kenney

Nessuno come Bryn Kenney nel poker live. Il 2019 appena andato in soffitta è stato l’anno dell’americano. Il premio più alto nella storia del poker è suo, con $20,537,187 che piovono nelle sue tasche. E pensare che non ha nemmeno concluso al primo posto. Il player a stelle e strisce infatti ha chiuso in seconda piazza nel Triton Million – Charity, ma grazie all’ICM deal stipulato in heads up, si è assicurato la suddetta cifra.

Nel mondo del giornalismo sportivo da quando avevo 16 anni, ho all'attivo quasi 800 radiocronache di eventi sportivi e quasi 10 mila articoli sportivi. Da 15 anni nel mondo del poker, del betting e del gaming. Cavallo di battaglia: "Amici Miei".
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