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Accordo fiscale: i players di PokerStars.eu pronti a ricevere rimborsi per milioni ma sulla Francia...

Le autorità fiscali olandesi hanno proposto un accordo e sono disponibili a chiudere la controversa vicenda giudiziale riguardo la Gambling Tax e le vincite maturate dal 2012 fino ad oggi su PokerStars.eu, approfittando di una confusione giurisprudenziale dovuta alle contradditorie sentenze della Corte Suprema nazionale.

Il deal potrebbe essere sottoscritto da centinaia di giocatori. L'agenzia del Governo ha proposto un accordo ai poker players residenti nei Paesi Bassi ed è disposta a rimborsare milioni di euro, pur di chiudere il capitolo. Lo rivela il collega Frank Op de Woerd di Casinonieuws.nl che ha intervistato l'avvocato Pepijn Le Heux, difensore di circa 130 regular.

La proposta è ora sul tavolo dei giocatori di PokerStars. Il Governo però chiede qualcosa in cambio: i sottoscrittori della transazione dovranno pagare il 30,1% delle vincite maturate sul sito francese PokerStars.fr (secondo il Governo olandese la piattaforma è gestita dall'Isola di Man e non dalla sede di Malta o da quella di Parigi).

Per l'avvocato Le Heux, il dettaglio non sarebbe banale: in ballo ci sono ancora parecchi milioni di euro. Ma cerchiamo prima di fare chiarezza, con una sintesi della vicenda.

PokerStars.eu : la tesi del fisco olandese e dei giocatori

In Olanda esiste una tassa sul gioco d'azzardo (Gambling Tax) che i players devono pagare ogni mese. Si tratta di un prelievo del 30,1% sulle vincite.

Nel 2015 però l'Alta Corte nazionale ha stabilito che tale tassa deve essere pagata solo per vincite maturate su siti extra UE, nel caso contrario si violerebbe il diritto dell'Unione Europea (vedi Sentenza Blanco-Fabbretti).

Quindi la questione centrale (in Olanda) è considerare PokerStars.eu un sito europeo oppure no? Negli altri Stati è oramai chiara la risposta, ma nei Paesi Bassi, alcune lobby del gioco terrestre continuano a soffiare sul fuoco.

La storia in sintesi

Facciamo un passo indietro. La disputa è nata nel 2012 prima, quando furono multati diversi regular di PokerStars.eu residenti nei Paesi Bassi che non avevano dichiarato nulla. Le ammende furono molto salate e calcolate sulle vincite maturate sulla piattaforma europea della room della picca rossa. Il problema era sempre la tassa sul gioco del 30%.

La convinzione delle autorità olandesi però si è rivelata del tutto sbagliata (apparse fin dai primi giorni molto pretestuosa e debole): consideravano PokerStars.eu come un sito extra europeo. Secondo gli inquirenti le operazioni erano gestite dal quartiere generale dell'isola di Man.

In realtà PokerStars.eu è gestita - sotto ogni aspetto - dalla sede di Malta ed il sito opera con regolare licenza riconosciuta dalla MGA (l'ente regolatore del piccolo stato dell'isola del Mediterraneo).

Morale della favola: dal 2012 molti players olandesi hanno dovuto versare il 30% del vinto.

Errore banale voluto? In Olanda la lobby dei casinò terrestri (Holland Casino, la catena dello Stato...) è molto forte ed ogni iniziativa che riguarda la regolamentazione dell'online è stata sabotata. Forse però il 2021 potrebbe essere l'anno giusto, considerando la pandemia.

La tesi delle autorità fiscali è talmente debole che oggi la stessa agenzia è disposta a riconoscere - negli accordi transativi - che la piattaforma europea di Pokerstars è gestita al 100% da Malta (Ue) e non dall'Isola di Man (Extra UE).

Giurisprudenza molto incerta

Nonostante l'evidenza dei fatti, ci sono diversi giudici di primo grado che hanno riconosciuto che PokerStars.eu sia una piattaforma gestita al 100% a Malta, ma ci sono anche state sentenze contrarie.

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L'incertezza però deriva dalle contradizioni della giurisprudenza di legittimità.

L'11 settembre 2020, la Corte Suprema ha stabilito - in conformità alla sentenza della Corte di Den Bosch - che "il titolare del sito www.pokerstars.eu è da considerarsi all'interno dell'UE", in modo che in tali casi non possa essere riscossa alcuna tassa sul gioco d'azzardo.

Pochi mesi dopo, il 4 dicembre 2020, la Corte Suprema, in accordo con la Corte di Arnhem-Leeuwarden, ha stabilito il contrario: "il sito www.pokerstars.eu si trova al di fuori dell'UE", quindi - in questi casi - la tassa è applicabile.Un vero caos.

Ci vorrebbe una definitiva sentenza della Corte di Giustizia Europea per chiudere una volta per tutte le varie controversie, ma l'agenzia fiscale vuole chiudere prima la partita.

La transazione e la questione di PokerStars.fr

L'accordo proposto sulla Gambling Tax prevede il rimborso delle tasse pagate dal maggio 2012 su PokerStars.eu (si tratta di milioniate di euro) ma non su Pokerstars.fr.

CasinoNieuws ha parlato con l'avvocato Pepijn Le Heux. Ci sono molti dubbi sul fatto che PokerStar.fr sia gestita dal quartier generale dell'Isola di Man e non da Malta dove lavora effettivamente tutto il team di manager transalpini. PokerStars.fr ha una licenza del Governo francese ed anche una sede a Parigi.

Un giudice di primo grado olandese ha stabilito - in un caso precedente - la legittimità della tassa sulle vincite effettuate su PokerStars.fr. Sebbene il sito francese PokerStars.fr abbia una licenza francese del regolatore ANJ (ex Arjel) e abbia sede a Parigi per statuto, il giudice ha stabilito che il titolare risiede sull'Isola di Man.

Fronte aperto per partypoker e 888

Nonostante questa sentenza e le contraddizioni della Corte Suprema, è improbabile che i giocatori olandesi più vincenti sulla piattaforma francese .fr firmino l'accordo, secondo l'avvocato Le Heux.

In Olanda inoltre considerano siti extra UE 888Poker e Partypoker, a seguito della Brexit. Secondo il fisco sono siti britannici (operano in Olanda con licenza della gambling commission UK) e quindi extra UE: lo hanno confermato i responsabili dell'agenzia governativa a CasinoNiews.nl il mese scorso in un'intervista. Potrebbe essere l'alba per altri ricorsi e di un nuovo fronte di scontro con i giocatori di poker.

Editor in Chief Assopoker. Giornalista e consulente nel settore dei giochi da più di due decenni, dal 2010 lavora per Assopoker, la sua seconda famiglia. Ama il texas hold'em e il trading sportivo. Ha "sprecato" gli ultimi 20 anni della sua vita nello studio dei sistemi regolatori e fiscali delle scommesse e del gioco online/live in tutto il Mondo.
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