Essere tra i soli sette giocatori capaci di accumulare vincite per più di 8 milioni di dollari in soli tornei online fa di te un fenomeno, ma non necessariamente un ragazzo per cui il grinding è tutto. Bryan Paris è la dimostrazione di tutto questo, nonostante sia ai vertici da molti anni e quindi sia a rischio di "logorio da gioco".
Ma se fai una vita che ti piace e non ti lasci travolgere da essa, allora essere felici è qualcosa di simile ad una conseguenza naturale. "Mi piace sempre il gioco e il modo in cui mi aiuta a pensare", rivela Paris in una recente intervista a Pokerupdate.com, dove parla di aspetti della propria persona pressochè ignoti fino ad oggi.
I TEMPI CAMBIANO, BPARIS RESTA
Essendo professionista di MTT online da 8 anni, stiamo parlando di uno che ha vissuto tutte le fasi di questo gioco, dai tempi d'oro all'attuale ricerca di nuove risorse con particolare attenzione ai giocatori occasionali. Questo potrebbe costare qualcosa ai professionisti, ma Paris ne è consapevole: “Penso che fare qualcosa fosse prioritario, e non è necessariamente un male per i regular. I soldi devono venire da qualche parte! Se non ci fossero gli amatoriali, allora assisteremmo a un manipolo di regular che si giocano contro, cercando di battere la rake del 9% sugli MTT mentre solo pochi di essi continuano ad eccellere."
Una situazione che pare fotografare quanto accade oggi in Italia, anche se ovviamente sono problematiche di estrema attualità per tutto il mercato. Quindi ben vengano i tentativi di attrarre nuovi giocatori, secondo Bryan, perchè "se le cose non cambiano il poker rischia di morire".
UN SINDACATO GIOCATORI?
Siamo in una fase di necessari cambiamenti, anche se bisogna anche stare con gli occhi aperti per evitare che gli operatori approfittino della situazione per forzare troppo a mano nei confronti dei regular. Da questo punto di vista, "bparis" vedrebbe bene una sorta di sindacato giocatori che tuteli gli interessi della categoria dalla monocrazia delle room, ma è anche realista sulle possibilità che ciò si concretizzi: "il problema è che i poker player sono un gruppo di persone fortemente individualiste, abituate a lottare per accaparrarsi quantità di denaro e poco avvezzi ad agire di concerto. Ma se si riuscisse a mettersi d'accordo, si potrebbero fare cose egregie come sit-out di massa in presenza di aumenti sconsiderati della rake".

ALTRO CHE HUD, MEGLIO I TAVOLI ANONIMI!
Paris vede anche di buon occhio una stretta sui software di supporto, anche se la ritiene una strada non semplice da praticare. Ad ogni modo, lui è convinto che gli HUD abbiano avuto un contributo determinante nel rendere il gioco più duro e competitivo, ma tiene a precisare una cosa: "in genere i media tendono a raccontare il poker come quell'ambiente figo dove alcune persone scrutano altre persone per leggere le loro menti, ma la realtà è molto diversa: si tratta fondamentalmente di matematica. E mi piace l'idea di siti come Bovada, che rendono i tavoli da poker anonimi: penso sia una cosa positiva."
PROPOSTA ANTI-SCAMMERS

Bryan parla anche di episodi di scam come quello che ha visto protagonista Ben Warrington la scorsa estate, e ha una sua teoria su questo tipo di truffe: "Spesso, quando vendi quote per i live, in sostanza ti fai pagare per andare a giocare un grande torneo. E se vendi ad esempio l'80% delle quote con una maggiorazione di 1,2, stai freerollando per il 20% del torneo, e questa è di per sè una grande opportunità per chiunque. Perciò truffare su questa cosa è imperdonabile."
Paris ha una sua proposta, per inchiodare gli scammer e mettere in guardia gli altri dal dar loro fiducia: "Non un sito dedicato agli scammer, perchè comunica negatività, ma qualcosa di simile a Yelp, dove ogni giocatore ha il proprio profilo e gli altri possono inserire recensioni positive tutte le volte che paga nei tempi dovuti eccetera."
UN TOP GRINDER TRA STORIA E MUSICA
Ma come si diceva prima, Bryan Paris è molto più che un forte giocatore di poker. Tra i suoi interessi principali c'è la storia, di cui è un autentico appassionato, possiede libri e podcast e si tiene sempre aggiornato. Una passione che ha la sua influenza sul suo equilibrio personale: "Conoscere come vanno le cose nel mondo ti aiuta ad essere grato per quello che hai. Prendiamo l'esempio dei profughi siriani: magari io mi sto lamentando per una domenica andata male ai tavoli, mentre negli stessi istanti queste persone sono costrette a lasciare tutto per fuggire e cercare una nuova vita altrove."
La gratitudine è un aspetto fondamentale, nella vita del pro californiano: ha avuto un'infanzia serena in una famiglia felice, ha trovato un lavoro in un gioco che gli piace, recentemente si è anche sposato (con una ragazza californiana, conosciuta durante un viaggio-studio in Inghilterra). Sa di essere uno a cui non è mai mancato nulla ed è riconoscente per questo. Ha anche un sogno nel cassetto: la musica.
"Ho studiato pianoforte e l'ho suonato per 15 anni prima di iniziare a giocare a poker", dice Paris. Un tempo, quello da dedicare alla musica, che Bryan vorrebbe tanto ritrovare: "È una parte importante della mia vita, che mi sono lasciato alle spalle. Vorrei fare della techno o qualcosa del genere, credo che molti concetti della musica classica si possano applicare al pop, anzi penso che la gente tenda a sottovalutare quanta conoscenza teorica serva nella creazione di musica."