Il cash game, finora vituperato demonio, potrebbe fare presto la sua comparsa nelle poker rooms italiane. La voce risuona da tempo, e non c'e' in realta' nulla di ufficiale, ma ci sono alcune considerazioni che vanno fatte. Innanzitutto il cash e' la modalita' grazie alla quale i professionisti di poker si mantengono, perchè permette un controllo della varianza di molto superiore alla modalità torneo.
Quest'ultima rimane molto valida nell'accezione "sportiva" del poker come è comunemente accettata, ma risulta chiaro a tutti un concetto semplice: la differenza tra un giocatore "A" forte ed un giocatore "B" scarso emerge con maggiore facilità, rapidità ed attendibilità nel cash rispetto al torneo. Questo perchè una mano giocata male ma fortunata può permettere al giocatore B di eliminare A dalla competizione, mentre nel cash lo stesso B può prendere le misure ad A, e rifarsi con gli interessi nei suoi confronti in un periodo di tempo relativamente breve, anche nel corso della stessa sessione.
Ma se il cash game online verrà davvero regolamentato in Italia, ciò non sarà certamente dovuto ad un ravvedimento "ideologico" da parte dello Stato. E' chiaro che il cash game rappresenterebbe una fonte di introito con margini di guadagno molto superiori sia per le aziende online che lo proponessero, sia per l'erario che ne riceverebbe la sua parte sotto forma di tasse. Quindi è una valutazione squisitamente economica, quella che presumibilmente permetterà alle poker rooms italiane di dotarsi - si dice entro il giugno 2009 - di questa nuova forma di gioco.
Va da sè che qualora lo Stato decidesse di legalizzare la modalità cash, imporrebbe una serie di rigide limitazioni per prevenire eventuali eccessi da parte di singoli utenti, come ad esempio meccanismi di autoesclusione e un tetto massimo di denaro giocabile al tavolo per singolo livello di gioco.
Dice la sua a proposito il grande Luca Pagano: "A questo punto si rende necessario aprire il Cash Game anche in Italia per dotare le nostre aziende degli stessi mezzi delle concorrenti. In questo modo le poker room che ora guardano il mercato italiano da lontano con scarso interesse potrebbero convincersi ad investire nel nostro paese con un guadagno per tutto il mercato", dichiara a "giocoegiochi" il campione italiano griffato Pokerstars.
Certamente l'emersione di quella parte di mercato online già esistente consentirebbe agli operatori italiani di partire sostanzialmente ad armi pari con i ".com", oltre al prevedibile grande incremento del gettito fiscale. Anche sulla tempistica Luca si esprime: "Si parla di giugno 2009 e sarebbe il momento ideale per consentire a tutti di adeguarsi alla grande innovazione. L'importante è che l'Italia sia chiara e dica con certezza tempi e modalità di apertura del Cash Game perché se c'è un fattore che può scoraggiare gli investitori esteri è proprio l'incertezza".
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