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Daniel Negreanu si racconta ad Assopoker e rivela: “WSOP sta studiando modifiche per il punteggio del POY”

Lo avevamo lasciato a Praga, dove si era palesato all’improvviso per sponsorizzare l’high roller da €25.000 più grande della storia – in programma alle Bahamas nel 2019 – e lo ritroviamo qualche settimana dopo con oltre mezzo milione in più di vincite, grazie a un ottimo 4° posto al Super HR PCA colto il 6 gennaio scorso.

Che Daniel abbia seriamente intenzione di rimettersi in discussione è ormai fuori di dubbio, sull’effettiva riuscita dell’impresa invece anche alcuni tra i suoi più accaniti fan nutrivano qualche sospetto. Dati alla mano invece, ci troviamo con oltre un milione e mezzo di dollari macinati da fine novembre a oggi nei tornei high roller, a dimostrazione che il duro lavoro svolto nei mesi precedenti comincia a dare i suoi frutti.

Nella chiacchierata pre natalizia nella capitale ceca abbiamo approfondito altri argomenti con il numero uno al mondo, a cominciare dallo stile di vita fino alle nuove frontiere del Texas Hold’em, come i Power Up introdotti da PokerStars alcuni mesi fa. Scopriamo insieme cosa ci ha raccontato il buon DNegs!

Dalla GTO al lifestyle: è questo il ‘next level’?

In questi ultimi tempi quando si parla del poker che conta, il tema centrale risponde al nome di Game Theory Optimal: chi la mastica a dovere fa il salto di qualità, chi rimane indietro diventa carne da macello. Eppure, specialmente nel poker live, la tecnica non è l’unico elemento da tenere in considerazione. Quanto è importante curare il proprio stile di vita ad alti livelli?

Non penso che esista una professione che non tragga giovamento dall’adottare uno stile di vita sano, dal cibo allo sport passando per la meditazione. Quattro o cinque anni fa ho cominciato a seguire un corso sul controllo dell’intellgenza emotiva chiamato ChoiceCenter, che ti aiuta a far fronte ai conflitti interiori, rendere al massimo nei momenti topici e cose simili.

Penso che ad alti livelli questi dettagli facciano la differenza, lo abbiamo visto con Fedor e la sua app negli ultimi anni, ma in generale il poker è un gioco dove per essere vincenti bisogna sapersi prendere edge sugli avversari da qualsiasi punto di vista.

Le persone che criticano a prescindere queste pratiche mi danno fastidio, perché con la loro ottusaggine non si regalano la possibilità di aprirsi nuovi orizzonti e capire quali tipo di vantaggi può portare seguirle.

Daniel scatta un selfie con un fan.

POY WSOP, cambiamenti in vista

Sai qualcosa sulle nuove regole del POY e stai lavorando per essere in prima linea già da quest’anno?

Ho parlato con Ty Stewart, direttore esecutivo delle WSOP, e mi ha informato su alcune soluzioni che dovrebbero migliorare notevolmente il sistema attuale, laciando aperta una possibilità a chi gioca i limiti più bassi. Bisogna però emanciparsi dall’idea che per far punti sia sufficiente collezionare un’infinità da minimum cash.

Per quanto mi riguarda cercherò di fare il mio meglio. Ho 43 anni ormai e pur non passando 12 ore al giorno sui solver sono molto confident, sia per via dei miei studi recenti che – o forse soprattutto – per l’esperienza al tavolo. Perché, non dimentichiamoci, anche quella fa una gran differenza! Nel 2005 battevo tutti, era più facile, ora ci sono questi ragazzi che sono più forti di me e la sfida mi stuzzica parecchio, sono stimolato a fare di più.

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Per essere i più forti bisogna battere i migliori

In tanti si chiedono se davvero les enfants terribles del poker, che da anni mettono a ferro e fuoco la scena High Roller, siano effettivamente i migliori al mondo. Secondo giocatori di lungo corso come Phil Hellmuth assolutamente no, ma d’altronde conosciamo bene il suo pensiero a riguardo: qual è la tua opinione?

Per essere il migliore devi battere i migliori, da qui non si scappa. Non c’è sport al mondo nel quale per essere considerato il più forte non debba passare da questa via. Capisco che vincere nei low-buy in sia molto difficile, ma soltanto giocando regolarmente questo tipo di tornei si riesce a capire quanto il livello sia alto.

Phil cerca di mantenere la sua posizione dipingendo una realtà che non esiste più soltanto per non ammettere la verità, una cosa piuttosto triste a mio parere. Triste e delirante.

Le nuove frontiere dell’Hold’em

Cosa ne pensi dei Power Up, la novità introdotta da PokerStars che cerca di dare un tocco ‘Fantasy’ al poker?

Quando aggiungi più complessita e più variabili a un gioco l’abilità assume un ruolo sempre più importante, semplicemente perché aumentano il numero di strategie percorribili e con esse la possibilità di commettere errori.

Per quanto l’Hold’em non sia un gioco risolto, tutti più o meno si comportano ormai alla stessa maniera, ma coi Power Up, che introducono nuove variabili in un ambiente saturo, le dinamiche cambiano molto rapidamente ed è così si mantiene il gioco fresco.

 

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