Quale sarà l’impatto del cash game nel poker online italiano? Hanno provato a delineare i prossimi scenari gli autorevoli relatori intervenuti ai convegno organizzato a Rimini da Enada Fiere in collaborazione con Agicos. In prima fila Luca Pagano, il recordman dell’EPT e conduttore della nota trasmissione Poker1Mania: "Il movimento del poker non deve esser visto come una moda, come un fatto passeggero. Su Italia 1 fa 350mila spettatori alle 2 di notte: se si avesse un po' più di coraggio e se si andasse in onda un po' prima, verso le 23.30, avremmo sicuramente giovamenti”.
"E' auspicabile – continua Pagano - voler preservare un movimento più grande di quel che si immagina. Il format televisivo del cash game segue le orme di quanto fatto con la formula torneo in tv. Ora la gente è matura per ricevere anche un nuovo tipo di gioco. E’ necessaria una forte e attenta comunicazione, facendo attenzione a spiegare bene i rischi e i vantaggi cui si va incontro. Il giocatore va assolutamente tutelato e responsabilizzato”.
Pagano chiude con una previsione: “Il cash avvicina sicuramente il poker italiano all'industria mondiale. Il confronto con i .com scemerà presto però: le cose cambieranno e il sommerso andrà a sostenere a rivitalizzare il mercato del gaming italiano”.
Barbara Beltrami, Country Manager Pokerstars Italia, ha commentato: "Siamo contenti di partire quanto prima, ma in fondo i ritardi ci hanno permesso di riflettere meglio e valutare l'impatto del cash sul mercato attuale. L'avvio avrà sicuramente un impatto notevole sul recupero del sommerso perché molti giocatori verranno a giocare a cash, compresi i meno esperti. E da questo punto di vista, toccherà a noi fornire le giuste informazioni e far comprendere l'approccio giusto a questo gioco. Non useremo – ha ribadito ad Agicos - la leva del nuovo gioco sui media generalisti. Vogliamo che sia un mercato ben costruito”.
La manager di PokerStars ha poi esortato: “Servono logiche comuni. Con il cash aumenta il rischio collusion, bisognerebbe poter agire tempestivamente su comportamenti del genere, per esempio bloccando i fondi dei giocatori come avviene a livello internazionale. Ogni volta che si è preso questo tipo di provvedimento all'estero, poi il problema si è effettivamente riscontrato e nessuno ha cercato rivalse sulla poker room. Serve un fronte comune degli operatori ma sotto la regia di AAMS".
Sulla stessa lunghezza d’onda Fabrizio D'Aloia, Presidente di Microgame: " Il rischio collusion può aumentare con il cash: pertanto è bene che gli operatori facciano investimenti importanti per garantire sempre maggiore sicurezza. Anche il calo di febbraio va rintracciato nella necessità di adattamento al nuovo scenario anti collusion e di messa in sicurezza del sistema. La nostra preoccupazione è che non si va verso una logica comune di sicurezza. Norme più sicure servono anche per l'antiriciclaggio. Va risolto il problema a monte per attenuare poi tutti i problemi che ne derivano. Un tema complesso che porta investimenti massicci per gli operatori: per questo AAMS deve avviare procedure comuni".
"E' necessario – ha ribadito Barbara Beltrami nel suo intervento - creare delle facilitazioni nell'accesso al gioco e nei sistemi pagamenti. I giocatori dei .com verranno a giocare sui .it, perché aspettano il cash da tempo, perché verrà loro garantita maggiore visibilità e perché si sentiranno più sicuri per il fatto di essere in un contesto totalmente legale".
Ragionando in termini televisivi, Stefano De Grandis, giornalista di Sky, preferisce la modalità del torneo: "E’ divertente e crea appeal. Ha affascinato non solo il giocatore, ma anche lo spettatore che magari non gioca a poker. In televisione è importante comunicare la passione non tanto del gioco, ma della tecnica, dell'abilità nel giocare. Deve far capire quali capacità sviluppare per diventare bravi, perché foldare, come acquisire esperienza tecnica al di là della scommessa vera e propria".
"Il poker tournament – afferma l’analista Giovanni Carboni (Carboni&Partners) - comincia a mostrare segnali di saturazione: a febbraio c'è stata una riduzione della raccolta di 2-3 punti percentuali. In futuro le revenues deriveranno per il 75% dal cash e 25% dai tornei. Per quanto riguarda la raccolta il rapporto sarà di 7 a 1. L’arrivo del cash dimezzerà del 50% l’indotto dei tornei che sarà compensata proprio dal nuovo gioco, con una crescita in termine di margine lordo del 75% per il settore”.
Nell’altro interessante convegno sui casinò games, Carmelo Mazza, online gaming manager di Mag ha presentato previsioni molto positive per l'industria dell'e-gaming. "Grazie a studi in campo internazionale nel 2011, possiamo dire che la raccolta dell'intero comparto online nel 2011 supererà i 13 miliardi di euro, per arrivare nel 2012 a 24 miliardi di euro. Sul 2011 non preferiamo fare stime precise su cash e casinò games: per il 2012 invece crediamo che la raccolta del cash raggiungerà i 10 miliardi e sarà di oltre 9 miliardi per i casinò games. Gli operatori nel 2012 arriveranno a raddoppiare la remunerazione, toccando il miliardo di euro, già quest'anno si attesteranno poco al sotto dei 750 milioni di euro”.