La settimana scorsa vi avevamo raccontato la sesta stagione EPT degli Italiani in cifre. Il risultato venuto fuori non è certo dei migliori, con una perdita netta di circa 2,2 milioni di euro e un ROI negativo di circa il -44%. Se è vero che le cifre sono impietose, bisognerebbe altresì confrontarle con quelle degli altri paesi, ma in realtà questo ci interessa relativamente.
Il nostro focus è infatti la situazione del "Pianeta Italia", capire in che momento ci troviamo a cosa ci può riservare il futuro. Una statistica interessante in questo senso è quella relativa ai tavoli finali. Prendendo in esame le ultime due stagioni, emerge un dato interessante: nella season 5 abbiamo piazzato players al final table in 7 eventi su 11, mentre nella stagione da poco conclusa ci siamo riusciti appena quattro volte su 12!
Varianza? Italiani che giocano troppo per andare a premio e poco per vincere? Probabilmente di tutto un pò. In ogni caso, per avere un polso migliore della situazione ci siamo rivolti a quattro dei nostri migliori players, che hanno dato le loro risposte a queste quattro domande che abbiamo posto loro:
1) Come valuti la stagione EPT degli Italiani?
2) Come invece valuti la tua?
3) Credi che gli italiani siano troppo " scared money" nei momenti decisivi? Se sì perchè?
4) Cosa vedi nel futuro? Il cash game e l'aumento dei buy-in favoriranno l'emergere di nuovi talenti?
Iniziamo da Luca Pagano, l'uomo dei record EPT, straordinario performer a cui manca veramente solo una grande vittoria, più volte sfiorata con i suoi 6 tavoli finali del prestigioso circuito.
1) E’ mancato probabilmente il risultato di rilievo, se si esclude il secondo posto di De Vivo a Copenhagen; il divario con i giocatori del resto Europa è sicuramente molto penalizzante per noi, ancora oggi, ma credo che la forbice stia cominciando a diminuire. Ho apprezzato l’exploit di alcuni giocatori, Alfio Battisti e Luca Moschitta per citare due “vicini di casa”; ma non voglio dimenticare Rugini e Cainelli autori di una buona stagione, il mitico Calia che arriva spesso, e Amendola che si è tolto qualche soddisfazione.
2) Non posso non essere soddisfatto. Ho fatto due tavoli finali a Varsavia e a Praga, e in più è arrivato il piazzamento di Deauville, giocando un poker che considero davvero uno dei migliori che io abbia mai espresso. Sono riuscito a cambiare certe caratteristiche che consideravo un po’ penalizzanti per il mio gioco e alla fine i risultati sono arrivati. Ho provato a proseguire sulla stessa falsariga anche nel finale di stagione, ma purtroppo non è andata come speravo. Ora ci prepariamo per la nuova, WSOP permettendo
3) Credo sia necessario fare un distinguo. Per molti giocatori che sono alle prime armi la cosiddetta “bandierina” diventa un traguardo importante, e penso sia comprensibile. Avere un piazzamento prestigioso in un EPT porta spesso una visibilità che richiama l’interesse degli operatori; come condannare un giocatore che si chiude in bolla per arrivare a premio in un evento del genere, anche se short?
Diverso il discorso per coloro i quali hanno già una certa esperienza in Europa: non entro nelle possibilità economiche dei giocatori, ma chi si iscrive a un torneo del genere deve avere la consapevolezza di dover affrontare le fasi decisive con coraggio per poter poi presentarsi ai momenti cruciali con stack che possano permettere mosse di un certo livello, anche durante la lotta per i piazzamenti migliori.
4) Il movimento è in espansione, in continua espansione; non so se questi due fattori influenzeranno un’ eventuale esplosione di nuovi talenti, ma son convinto che nel futuro vedremo molti nostri giocatori ai vertici del poker internazionale. O almeno è quello che mi auguro.
Proseguiamo il sondaggio presso i nostri top players, con Dario "ryu" Alioto, capitano del Sisal Poker Team che è una delle realtà emergenti del nostro live poker.
1) Credo che sia stata una stagione di transizione: i risultati ci sono stati, ma come sempre non bastano mai. Sicuramente nelle stagioni a seguire vedremo crescere ulteriomente la competitivita' del field italiano.
2) Io per scelta - essendo un torneista part time - gioco ogni anno solo i due Ept piu' importanti ( Sanremo e Montecarlo ) e purtroppo non ho fatto molta strada in entrambi.
3) Probabilmente si' e spesso cio' viene aggravato anche dalla mancanza di esperienza in situazioni simili.
4) Sicuramente, si tratta di un gioco tecnicamente molto diverso e che premia qualita' e predisposizioni che si sovrappongono solo in parte con quelle che servono per avere successo nei tornei. Quindi probabilmente potremmo vedere emergere giocatori che proprio per questo motivo finora non avevano avuto modo di giocare con successo giocando in modalita' torneo.
La nostra analisi continua con Dario Minieri. Il "caterpillar" romano di PokerStars, condannato ad essere sempre il più atteso tra i nostri giocatori, è reduce da una stagione difficile, ma rimane sempre il player che più stuzzica la fantasia degli appassionati, anche al di fuori dello Stivale.
1) A parte poche eccezioni - Alfio e Luca su tutti - che hanno fatto una stagione spettacolare, e i vari Rugini, Cainelli e Bonavena che hanno fatto ottime cose, non è andata nel migliore dei modi. Servono vittorie storiche come quella di Salvo. Alfio ci è andato vicinissimo ma è stato davvero sfortunato.
2) Sono molto deluso, ma il mio motto dice che "piangere sul latte versato non serve a nulla!", quindi mi sto rimboccando le maniche per la prossima stagione EPT
3) si, alle volte c'è più una mentalità di far scoppiare le bolle, piuttosto che di aggredirle e di giocare per vincere
4) In generale spero tante vittorie 🙂 Riguardo alle novità dell'online spero di si, ma penso che il vero modo per fare emergere nuovi skillati è quello di potersi confrontare con gli stranieri, ed è possibile farlo solo con gli EPT o le WSOP.
Infine, anche per buon auspicio, concludiamo con l'unico player italiano a poter vantare un titolo EPT: Salvatore Bonavena. Il pro calabrese ha anche sfiorato il tavolo finale all'ultimo EPT Grand Final.
1) una stagione non esaltante, non è un buon momento per gli italiani in Europa. Certo, con un po di fortuna poteva cambiare tutto: pensa se Francesco (De Vivo, ndr) vince.......basta davvero poco per cambiare le valutazioni su una stagione.
2) non brillantissima ma sono ugualmente contento, consapevole che si puo sempre migliorare. Non credo di aver giocato benissimo in alcuni frangenti, ma pensiamo positivo: nonostante tutto stavo per raggiungere il final table dei sogni.
3) no, credo solo in un momento non favorevole per gli italiani. Ma passerà e presto vedrete che arriveranno le vittorie.
4) sicuramente, con le novità in arrivo giocare sulle punto it sarà per tutti più interessante e competitivo. Inoltre, con un numero sempre maggiore di giocatori impegnati, nuovi talenti verranno fuori di sicuro.
C'è dell'ottimismo insomma, e mandiamo definitivamente agli archivi questa sesta stagione EPT con i buoni auspici dei nostri top players. Ora l'obiettivo si sposta oltreoceano, e ci prepariamo a vivere le WSOP con la speranza che i nostri tornino a casa con un buon bottino.
L'appuntamento con l'EPT è invece per l'11 agosto prossimo: la season 7 riparte da Tallin, Estonia.
Domenico "Stee Catsy" Gioffrè