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Le parole della discordia
Come un semplice tweet può scatenare una tempesta. Ci pensa Phil Galfond che ha pensato bene di elogiare Phil Hellmuth, dopo aver visto le due puntate di "High Stakes Duel", in cui il player di Palo Alto ha vinto entrambi gli heads up vs Antonio Esfandiari. Galfond ha spiegato che spesso in passato è stato duro nei commenti su Hellmuth, ma questa volta è rimasto abbagliato dal gioco del 15 volte campione WSOP.

"Negli anni scorsi mi è capitato di vedere video di Phil in cui fa cose strane nel gioco. Quasi come se giocasse a caso. Poi però ho visto il doppio heads up contro Esfandiari e sono rimasto molto colpito. La mia percezione è che il suo gioco sia completamente cambiato e in meglio. Non fa azioni particolarmente eccezionali o colpi da maestro, ma ha la straordinaria capacità di valutare e adattarsi ad ogni situazione".
Queste parole di stima nei confronti di Phil Hellmuth però, sono state mal digerite dagli altri top players. Vediamo chi ha criticato il tweet e lo stesso Hellmuth.
Busquest e Smith criticano
Il primo a rispondere in maniera piccata al Tweet di Galfond è Olivier Busquet. Una risposta abbastanza dura, per entrambi i Phil:
"Credo che quanto ho appena letto, sia fra le cose più stupide che abbia mai visto scrivere da un giocatore di poker. E' un tweet senza senso. Stai elogiando un player che è più capace ad auto promuoversi che a giocare al tavolo. Ha un ego infinito e dannoso sia per lui che per gli altri"
Sulla stessa lunghezza d'onda anche Dan Smith:
"Faccio fatica a comprendere questo elogio. Sicuramente in passato Phil Hellmuth è stato tra i migliori, ma oggi il poker è tutta un'altra cosa. C'è una fila di players pronti a scommettere contro lo stesso Hellmuth nei tornei high roller. Non avrà mai successo a quei livelli per via del suo gioco opinabile e per la difficoltà di un field sempre più feroce giorno dopo giorno".
Fedor Holz va giù duro
Se già le risposte dei primi due players sono da catalogare fra le critiche dure, anche quella di Fedor Holz non è da meno. Il fenomeno tedesco entra a gamba tesa sul tweet di Phil Galfond.

"Phil Hellmuth è un giocatore che negli high rollers fatica e non poco. Potrei quasi definirlo un perdente. Non vedo tutta questa capacità di adattarsi alle situazioni. Anzi, il contrario a mio avviso. Il suo approccio non è per niente eccezionale e va in tilt davanti alla minima difficoltà. Sicuramente con un field morbido detta legga e diventa pericoloso, ma negli high roller non ha futuro con il suo gioco."
Silenzio, parla Phil Hellmuth
Dopo la tempesta di commenti dei top players, al tweet di Phil Galfond, non poteva certo mancare la risposta del protagonista. Phil Hellmuth colpito nell'orgoglio ha le sembianze di un leone ferito. Ma pur rimanendo in un linguaggio consono alla discussione, mette in campo tutto il suo ego.
"Caro Fedor Holz. Io ti ho sempre rispettato e ti rispetto come giocatore. Così come ho grande rispetto per la generazione di giocatori che si sta affermando nel poker moderno. Ma dovete imparare ad avere più rispetto verso quelli della "vecchia scuola", così come in passato io ho avuto rispetto dei grandi nomi che sfidavo da giovanissimo".
"Sappiate però che il recordman di bracciali alle WSOP sono io e non mi fermerò, almeno fino a quando non arrivo a 25 titoli. Voi dite che non ho una strategia ottimale per affrontare il poker a certi a livelli. Eppure i risultati continuano a dare ragione a me. Solo nell'edizione 2019 a Las Vegas ho centrato 5 tavoli finale e ben 16 piazzamenti a premio".
"Io non giudico mai il gioco di un player se sta attraversando un momento brutto. Ma cerco di capire come riesca a vincere nei momenti migliori. Quali strategie funzionano bene per il suo gioco? In cosa è davvero forte per riuscire a fare la differenza? Cerco di individuare e se le ritengo tattiche idonee a me stesso, provo a ripeterle a mia volta. Caro Fedor Holz, spero ancora di stupirti. Spero di diventare ai tuoi occhi il più grande giocatore al mondo, così come di ottenere il rispetto di tutto il mondo del poker.
La battaglia social, è solo all'inizio.